Renzi sfida Bersani e… Grillo

renziMatteo Renzi lancia il guanto di sfida a Pierluigi Bersani. Ieri sera, in diretta tv da Fabio Fazio, il sindaco di Firenze ha tenuto a precisare che nel caso in cui Bersani non riuscisse a fare il governo “si dovrebbe giocoforza tornare a votare”. In quel caso si dovrebbero rifare le primarie, “aperte a tutti” e non soltanto agli iscritti del Pd, che lui vincerebbe.

Renzi ha inoltre invitato Bersani ad adeguarsi al volere dei cittadini, che in tanti hanno preferito il M5S al Pd, inserendo negli otto punti programmatici proposti dal segretario “l’eliminazione del finanziamento pubblico ai partiti”. Il sindaco di Firenze indirettamente si prepara il percorso per affrontare Grillo nelle sempre più probabili future elezioni.

Tant’è che durante un recente convegno del SUNIA, il sindacato degli inquilini, il giovane sindaco toscano ha rilanciato la sfida al leader del Movimento 5 Stelle, che in campagna elettorale aveva annunciato la sua rinuncia al rimborso elettorale, proponendo oltre alla stessa rinuncia l’utilizzo di quei soldi per costruire nuove case popolari per le dieci città ad alta emergenza abitativa.

Mentre l’attenzione del suo partito e degli italiani è focalizzata all’attuazione del governo e alle nomine per occupare le poltrone delle più alte cariche dello Stato Renzi si proietta in avanti e pensa già al prossimo e inevitabile scontro con l’ex comico genovese. E probabilmente con Alfano o Carfagna, se Berlusconi dovesse scegliere l’ipotesi di un passo indietro o dovesse essere emarginato a causa di una probabilissima condanna da parte dei magistrati che indagano  sul caso Ruby o sul, ben più grave, caso della presunta compravendita di senatori durante l’ultimo governo Prodi.

Insomma l’Italia è in stallo, Fitch la declassa e, secondo Renzi, il governo Bersani è già morto prima di nascere. D’altronde, che quella che sta per nascere sia una legislatura con le ore contare è noto a tutti, perché chiunque governi non potrà contare su una maggioranza solida al Senato. Di conseguenza questa servirebbe soltanto per dare luce al nuovo capo dello Stato, ad una nuova legge elettorale e, si spera, alla eliminazione del finanziamento pubblico ai partiti e ad una legge contro la corruzione.

Ma innanzitutto, aggiungerei come priorità nazionale, l’emanazione di una legge per lo sviluppo del lavoro e per la ripresa dell’economia. Se non vogliamo trovarci nel prossimo autunno a dover contrastare nelle nostre città una sempre più probabile rivoluzione sociale dovuta alla esasperazione di migliaia di disoccupati, di commercianti, di piccoli artigiani e delle loro famiglie ormai quasi tutte senza soldi. Chi più, chi meno indebitato e, ahinoi, “non idoneo” a ricevere crediti dalle banche.

L’aereo Italia sta precipitando, non si può pensare di emanare regole soltanto per un buon atterraggio. Bisogna operare affinché si riprenda quota e si voli in quiete.

di Enzo Di Stasio

foto: ilsecoloxix.it 

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