Renzi sfiducia Letta. Il premier da Napolitano per rassegnare le dimissioni

renzilettaIntervenendo alla Direzione nazionale del Pd, nella sede di largo del Nazareno, il segretario Renzi ringrazia il Governo in carica e da il ben servito a Enrico Letta. 

Quando si dice “i proverbi non sbagliano mai”: il 17 gennaio scorso il sindaco di Firenze, durante “Le invasioni barbariche”, la trasmissione in onda su La7 condotta dalla Bignardi, aveva cercato di tranquillizzare il premier con un tweet “Diamo un hashtag: Enrico stai sereno. Nessuno ti vuol fregare il posto”.

Ebbene anche stavolta il detto popolare ha colto nel segno: “Enrico stai sereno”, o meglio, stai tranquillo!  E… come da copione “Tranquillo”, nella fattispecie Enrico Letta, ha fatto una brutta fine: se lo sono… rottamato!

Ma veniamo all’attualità. Secondo il sindaco di Firenze serve un cambio di passo deciso. Ma non avendo il Parlamento ancora emanato una legge elettorale che possa garantire al paese la stabilità politica si rende necessario arrivare ad un nuovo governo. Ovviamente un esecutivo indicato dagli organi dirigenti usciti dal congresso del Partito democratico. Tradotto, un Governo con a capo il leader del Pd.

Renzi ignora però le buone intenzioni fin qui annunciate da quando è stato eletto segretario del Partito democratico, secondo cui non avrebbe mai accettato un esecutivo di larghe intese e la guida di un governo senza essere passato prima per elezioni politiche.

Quindi il leader del Pd propone la scorciatoia più agevole per arrivare alla guida del governo del Paese perche a suo avviso «Se l’Italia chiede un cambiamento radicale o questo cambiamento lo esprime il Pd o non lo farà nessuno. Vi chiedo di uscire tutti insieme dalla palude».

Cosa dire? Questo nuovo che avanza sembra tanto essere il frutto di quel seme chiamato Democrazia Cristiana, che pensavamo essere ormai infecondo.

Intanto le altre forze politiche iniziano a prendere posizione. Il vice presidente del Consiglio e leader del Ncd, Angelino Alfano si dice pronto ad appoggiare un governo Renzi purché sia un esecutivo di “emergenza o necessità, se non lo si vuole chiamare di servizio”, e non sia un governo “politico di sinistra o centrosinistra”.

Ma se da Scelta Civica viene avallata, a prescindere, l’ipotesi di un governo Renzi con fine naturale fra quattro anni, dall’opposizione cominciano ad arrivare le prime critiche al discorso di Renzi tenuto al Nazareno.

Secondo il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta «Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, non può e non deve consentire una crisi extraparlamentare.  La crisi abbia come sede il Parlamento e non solo un partito, il Partito democratico».

Già questa mattina sulla stessa lunghezza d’onda si era espresso Gianroberto Casaleggio, fondatore insieme a Grillo del Movimento 5 Stelle, “Penso che dovrebbero esserci nuove elezioni”. Per quanto riguarda “Renzi? È il Parlamento che deve decidere. Penso che qualunque cosa debba deciderla il Parlamento”.

In serata con una nota diffusa da Palazzo Chigi, arriva invece alle agenzie la conferma alle voci sulle dimissioni di Enrico Letta circolate nel pomeriggio «A seguito delle decisioni assunte oggi dalla Direzione nazionale del Partito Democratico, ho informato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, della mia volontà di recarmi domani al Quirinale per rassegnare le dimissioni da presidente del Consiglio dei ministri».

Dal canto suo il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dal Portogallo, dove si trovava per impegni istituzionali, sosteneva che ora  “Sul governo la parola è al Pd”.

Noi piuttosto ci chiediamo, quando arriverà il momento della parola ai cittadini?

Dopo le dimissioni di Berlusconi, di Monti e ora di Letta, con gli ultimi due capi di governo calati dall’alto del Colle, non sarebbe più corretto, rispettoso e democratico andare a votare permettendo al popolo, che tutti chiamano sovrano ma che evidentemente sovrano non è, di dare la propria preferenza per indicare chi deve governare il nostro Paese?

Ovviamente no. Sembrerebbe sia proprio necessario ricorrere all’ennesimo Governo del Presidente. Con buona pace degli italiani.

di Enzo Di Stasio

foto: europaquotidiano.it

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