Giacomo Ardissone Costa le custodiva gelosamente in un busta: una lettera ed una poesia, due fogli di carta ormai ingiallita scritti da Eugenio Montale ed indirizzati a suo nonno Giacomo Costa, nel 1915.
Egli le ha mostrate in pubblico in occasione del Premio “Montale fuori di casa 2018”, sezione Mediterraneo, vinto da Laura Tangherlini con l’opera Matrimonio siriano.
La calligrafia è quella di Montale, allora ventenne, che con l’amico Giacomo si scambiò diverse lettere. Erano giovani, compagni di scuola e condividevano varie passioni: la musica, il canto, l’opera lirica, i concerti.
In occasione del Premio sono state rivelate una lettera ed un’ode. Nella lettera, Montale lamentava che il Carlo Felice di Genova fosse chiuso ed esprimeva la sua preoccupazione all’amico “Comprendi tutto lo squallore di un inverno amusico? Che ne sarà di noi?”.
Nell’ode, invece, il grande poeta tesse gli elogi dell’amico musico ed artista e racconta la loro bella amicizia.
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