Pare proprio che il passato torni sempre. Più passa il tempo, aumentano le tecnologie e più il nuovo ha bisogno del passato per avere un’identità. La dimostrazione lo sono le automobili, che più passa il tempo e più l’evoluzione che illumina i progettisti, che siano ingegneri, architetti del design o architetti dello spazio, alla fine il modello è ispirato al passato. Nel campo automobilistico i più semplici richiami sono nei nomi, per indicare una continuità, ma non il ritorno.
Ultima dimostrazione è in casa Fiat con La Nuova Fiat Tipo, totalmente diversa dalla sua antenata, si passa da una due volumi ad una tre volumi; un caso in casa Renault è la Twingo, da macchina semplice originale con il cofano “tronco”, la nuova è un’altra cosa, trazione posteriore e nasce in collaborazione con la Smart, dando vita alla Smart ForFour.
Pionieri nel riprendere non solo il marchio, ma anche il nome ( forse anche l’idea), sono stati i tecnici della casa automobilistica bavarese BMW, riproponendo la Mini, che con il passato condivide linee e nome, ma non le dimensioni. Il caso più significativo lo abbiamo visto con il ritorno della celebre icona Fiat 500, nel luglio del 2007; ed anche in questo caso linee e nome per dimensioni maggiorate rispetto al modello del passato, una cinquecento al cubo.
Oggi un’altra casa automobilistica presenta un render è la Renault, e lo fa con un cult: la , Renault 4, celebre ed intramontabile utilitaria del 1961, che andava dappertutto, semplice nella linea e nella meccanica. Il render, perché altro ancora non è, nasce per esprimere le potenzialità che potrebbe avere un automobile simile, leggera e pratica, da poter anche avere sotto al cofano un propulsore elettrico.
Sarà nostalgia, ma il passato da piacere, indica che si è lavorato bene. Vedremo se da semplice bozzetto riuscirà a trasformarsi in un automobile di successo.
di Giorgio Chiatti
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