Rhen: il governo Berlusconi non mantenne le promesse

olli-rehn1-300x228Durissime le parole rilasciate ieri dal commissario europeo Olli Rehn nei confronti del governo Berlusconi che arrivano come smentita a tutte le accuse mosse da Berlusconi stesso contro il governo dei tecnici guidato da Monti.

Secondo Rehn infatti nell’autunno 2011 Berlusconi decise di non rispettare più gli impegni presi con la Ue su riforme e risanamento dei conti e fu questo a portare al prosciugarsi dei finanziamenti destinati al paese ed all’innalzarsi dello spread.

Le dure parole sono state pronunciate da Rhen in occasione della presentazione delle priorità per il 2013. Secondo Rhen si è riusciti a scongiurare la fine dell’Eurozona, ma oggi “non c’è spazio per la compiacenza” perché restano ancora molti i problemi e le sfide da affrontare. Le priorità devono pertanto essere il ‘mantenimento del ritmo delle riforme economiche” ed il ”proseguimento del consolidamento fiscale”.

Alfano ha subito risposto all’attacco definendolo “inaccettabile”: “E’ inaccettabile che Olli Rehn, vicepresidente di un’istituzione indipendente quale la Commissione Europea, intervenga nella campagna elettorale di uno Stato membro, peraltro con affermazioni false, tecnicamente sbagliate e facilmente smentibili. Una così chiara interferenza – prosegue Alfano – mette a repentaglio l’immagine della Commissione europea e incentiva il populismo e i sentimenti antieuropeisti in un momento delicato nei rapporti tra UE e opinioni pubbliche nazionali. Di fronte all’ennesima intromissione esterna, ribadiamo il diritto inalienabile del popolo italiano a scegliersi il proprio futuro governo in piana autonomia e libertà”.

Anche Tajani, vicepresidente dell’esecutivo europeo per la politica industriale, si dissocia da tali affermazioni che rischiano “di far apparire non indipendente la Commissione Ue”.

Bersani così commenta: ”Non c’e’ bisogno dei commenti dell’Ue e di nessuno. Basta guardare i dati di questi 10 anni. Sono dati rovinosi sotto l’aspetto del bilancio pubblico, sotto quello dell’economia reale, sotto quello della credibilita’ delle istituzioni, quindi certamente la commissione Ue non ha scoperto una gran novità”

di Redazione

foto: caravella.eu

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