Pensavamo di non dover ritornare ad occuparci di pandemia, che l’epidemia da Coronavirus si potesse debellare nel giro di qualche mese ma la persistenza del virus COVID-19 nella nostra quotidianità ci riporta a parlarne.
Situazione grave
La situazione nel mondo e nel nostro Paese resta grave, il numero dei decessi globali supera i due milioni di casi; in Italia il numero dei morti sfiora i novantamila e i prossimi mesi non sembrano portare il “libera tutti” tanto auspicato.
Campagna vaccinale in frenata
La campagna vaccinale, a causa di un’incomprensione tra le parti, Governo nazionale e azienda Pfizer, sta subendo una frenata; secondo gli attori in campo, la somministrazione dovrebbe tornare a regime nel giro di due mesi spostando, conseguentemente, la fine della vaccinazione della popolazione italiana a fine anno.
La vita continua
Intanto, però, la vita continua o, almeno, dovrebbe continuare in maniera regolare. Tuttavia, le restrizioni, a volte incomprensibili per alcuni settori economici, imposteci dai vari decreti del premier Conte, attualmente dimissionario con un esecutivo in piena crisi, ci mettono di fronte a condizionamenti della nostra libertà. E queste limitazioni, così a lungo protratte, sono fonte di stanchezza e depressione per buona parte della popolazione.
Ci mancano la bellezza, il divertimento, la socializzazione, gli abbracci
In un contesto mondiale come quello attuale sarebbe importante riuscire a sollevare l’animo dalle preoccupazioni, dallo stress pandemico, dal bombardamento quotidiano di notizie negative riguardanti i numeri di contagi e i conseguenti decessi: un po’ di leggerezza ci restituirebbe l’energia necessaria ad affrontare le costrizioni che, per mesi ancora, faranno parte della nostra vita.
Intanto, da domani riaprono bar e ristoranti
Nelle sole Regioni gialle, bar e ristoranti, pur se con delle limitazioni serali, da domani potranno riaprire. In tutte le altre, ossia quando il rischio colora la Regione di arancio o di rosso (attualmente nessuna Regione ha questa criticità), queste attività resteranno chiuse. Bisognerebbe, però, fare dei distinguo: le esigenze di cautela necessarie per aprire bar e ristoranti non sono le stesse per cinema e teatri; le statistiche hanno evidenziato che proprio la convivialità ha giocato un ruolo negativo nella diffusione dei contagi. Per questo motivo i ristoranti sono ancora chiusi in gran parte del mondo e si fa grande attenzione alle riaperture. Diverso il discorso per cinema, teatri e musei dove la gente può indossare la mascherina e stare comodamente distanziata. D’altronde in questi luoghi non si va per mangiare o parlare ma per guardare, divertirsi e arricchirsi, in silenzio e senza necessità di stare affiancati. Quindi perché non riaprire anche i siti d’arte, di cultura e di svago?
Il ritorno alla normalità
Crediamo che sia giusto riaprire i cinema, i teatri ed i musei, ovviamente in sicurezza e rispettando le regole del distanziamento, perché questo aiuterebbe la ripresa economica, arrecherebbe conforto alla mente, accrescerebbe il tasso di occupazione, oggi sconfortante, e sarebbe d’aiuto a ciascuno di noi perché ci regalerebbe la speranza del ritorno ad una vita normale.
Foto di TravelCoffeeBook da Pixabay
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