E’ inevitabile non pensare a chi ci manca in questo particolare periodo dell’anno, caratterizzato da luci luminose, da profumi che ricordano casa, e sorrisi di serenità. Ma in questo momento, in cui ogni credente attende la nascita di Gesù, alcuni di noi si trovano a riflettere, inevitabile sarebbe non farlo.
Il 2018 si chiude con forti contraddizioni. La notizia della morte di Antonio Megalizzi, il ragazzo ferito durante l’ultimo folle attentato a Strasburgo, ci ha fatto riflettere seriamente. Ci siamo messi nei panni della famiglia, in minima parte, e ci siamo sentiti piccoli e impotenti di fronte alla perdita di un figlio senza ragion alcuna. Poi, abbiamo pensato che Antonio poteva essere un nostro amico, o potevamo essere noi al suo posto. Credere nei sogni, vedere la vita positivamente a volte non basta di fronte alla follia umana. Non ci sembra giusto dover voltare pagina e tacere ancora una volta la perdita di giovani e di vittime innocenti del terrorismo. Ma perché si continua a nutrire questo odio verso l’altro?
Oggi, economia e politica, oriente ed occidente, comunicano solo il concetto chiusura, sempre più sulla difensiva, e poco disposti a negoziare. Nell’epoca dell’immediato, alcune azioni rimangono sempre lente e distanti, e quasi sempre inesistenti. Si pensi ai cambiamenti climatici, a come ciascuno di noi stia contribuendo ad annientare il nostro pianeta; alla violenza di genere, che continua a mietere vittime in tutto il mondo.
Pensate a come potremmo vivere, se scegliessimo di essere meno critici e più obiettivi… Meno scontati ma più focalizzati…
Cerchiamo di essere noi stessi, di non fingere e di non credere che le cose un giorno cambieranno se poi in prima persona non muoviamo un dito. Non dobbiamo aspettarci grandi cose se coltiviamo il minimo. Puntiamo sulla cultura, sulle competenze e gli strumenti che abbiamo per metterli al servizio comune. Liberiamo la nostra mente dalle negatività che ci sono, pensando ed agendo bene. A scriverlo è facile, ma sappiamo tutti che attuarlo quotidianamente è faticoso. Condividiamo le nostre idee e i nostri principi con dignità e fermezza.
Dobbiamo rispettare e amare chi ci sta accanto, vicino o lontano, sempre in ogni azione. Non lasciamo che le paure diventino i nostri nemici, pronte a debellare ciò che abbiamo o stiamo costruendo.Non lasciate che qualcuno possa decidere per voi. Siate voi stessi nella consapevolezza di sapere che riceverete solo ciò che avrete realmente donato. Il Natale deve essere anche questo, quanto meno, per chi ha il coraggio di migliorare!
Tanti Auguri a tutti da “InLibertà”!
Condivido il fatto che per cambiare le cose occorre che ognuno di noi dia un seppur piccolo contributo e non solo nel momento dell’emergenza ma sempre per poter far capire anche alle nuove generazioni che ogni piccola azione fatta contribuisce a cambiare il mondo.
[…] Tutti i cristiani cercano, quanto meno nelle intenzioni, di adeguarsi in linea di massima agli insegnamenti etici della propria religione e di essere buoni e altruisti. In tutto il mondo occidentale, poi, il Natale […]