Si contano già le prime vittime dell’alluvione che ha messo in ginocchio soprattutto lo stato di Rio De Janeiro e i paesi vicini, a causa delle piogge torrenziali che hanno scatenato un fenomeno senza precedenti per il paese. Sono, per ora, 555 i morti,ma destinati, necessariamente, a salire, perché le zone limitrofe sono rimaste isolate da quando le piogge hanno iniziato a flagellare le città, per cui non si conoscono affatto i numeri delle vittime in queste altre 20 zone circa, molte delle quali inaccessibili perché situate in zone montuose. Ieri la protezione civile è riuscita a raggiungere per la prima volta due villaggi adiacenti a Rio dove, stando alle testimonianze dei sopravvissuti, sepolti sotto i detriti e le macerie ci sono dei corpi. Nonostante non si potesse usufruire dell’ aiuto di elicotteri a causa delle nuvole basse e delle piogge, la protezione civile ha deciso di raggiungere lo stesso la località di Cuiaba, con cui i contatti si sono completamente interrotti con l’inizio della catastrofe e dove si pensa ci sia il numero maggiore di vittime. Il pericolo maggiore, cessate le precipitazioni, è la diffusione di epidemie, a causa di corpi putrefatti che ancora non sono stati tumulati ( e non lo saranno a breve) e a causa della mancanza di acqua potabile, dato che per ora quella disponibile è completamente sporca e inquinata, ottimo habitat per la zanzara della febbre “dengue” .
di Redazione
Foto: blog.libero.it
Scrivi