Risarcimento per torture di Abu Ghraib

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Carcere di Abu Ghraib

È il primo caso di risarcimento per torture: la Engility Holdings Inc. ha infatti accettato di pagare un risarcimento di 5milioni e 280mila dollari come risarcimento per gli abusi subiti da 71 prigionieri detenuti nel carcere di Abu Ghraib divenuto tristemente noto nel 2004 in seguito alla diffusione di una serie di immagini di detenuti sottoposti a pratiche umilianti dai secondini americani, scandalo che portò alla condanna di 11 soldati.

La L-3 Services Inc., sussidiaria della Engility Holdings Inc, aveva fornito in quel periodo traduttori al personale americano, secondo Baher Amzy, uno dei legali che rappresentano i detenuti nella causa, “I contractor privati hanno svolto un ruolo di rilievo ma spesso sottostimato nei peggiori abusi compiuti ad Abu Ghraib”. Nella causa, intentata nel 2008, si accusava l’azienda di non aver preso provvedimenti nei confronti degli abusi perpetrati dal proprio personale sui prigionieri e di non aver informato le autorità preposte.

Gli episodi dei quali l’azienda viene accusata sono quelli tristemente noti: finte esecuzioni, prigionieri incappucciati e legati minacciati di stupro, costretti a bere tanta acqua da vomittare sangue o tenuti nudi per lunghissimi periodi di tempo.

Adesso gli occhi sono puntati sulla Caci, altra azienda di contractor che andrà in tribunale in estate e contro la quale hanno sporto denuncia quattro detenuti.

di Redazione

foto: komonews.com

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