È pronto il decreto che contiene «ulteriori disposizioni urgenti a tutela di imprese d’interesse strategico nazionale» con il quale si potrà sbloccare l’attività degli impianti di Riva Acciaio e a salvaguardare le controllate e collegate dell’Ilva spa.
Il decreto si compone di 5 articoli. In particolare l’articolo 4, con una norma di carattere generale, che modifica l’articolo 53 della “legge 231” sulla responsabilità amministrativa delle società, dispone che, anche in caso di sequestro, se lo stesso ha come oggetto società, aziende, beni e quote azionarie e liquidità anche in deposito, deve essere consentito l’utilizzo e la gestione agli organi societari.
In poche parole l’azienda può continuare ad operare sotto la stretta vigilanza del custode giudiziale. Sarà un commissario straordinario a gestire i fondi per sbloccare l’attività e a provvedere alla liquidazione dell’oggetto del sequestro e alla destinazione dei relativi ricavi al Fondo di giustizia. Il commissario avrà inoltre il compito di amministrare azioni, quote sociali, cespiti aziendali e liquidità « al fine di perseguire l’esercizio dell’attività d’impresa» nonché di provvedere alla redazione e approvazione del bilancio di esercizio.
L’articolo 4, all’ultimo comma, stabilisce la retroattività per garantire che le modifiche si applichino anche ai sequestri già disposti, quindi al caso Riva Acciaio.
di Redazione
foto: www.fanpage.it
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