Dal 13 gennaio al 22 febbraio 2014 Doc/it propone il meglio del documentario italiano e internazionale: 10 film italiani e stranieri in competizione, per uno sguardo d’eccezione sul cinema del reale contemporaneo, sulle sue storie e sui suoi modi di raccontare.
Quest’anno il festival raggiunge il suo pubblico in 13 città in Italia e in Europa. Le proiezioni avverranno in contemporanea oltre Roma anche a Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Nola, Nuoro, Palermo, Torino e in Europa a Barcellona, Berlino, Londra e Parigi.
Dopo il successo del 2013, otto fra le principali città italiane e quattro capitali europee hanno chiesto di poter essere parte del festival e di proiettare in parte o integralmente i film in concorso de Il Mese del Documentario, creando un evento unico nel suo genere.
Il Mese del Documentario nasce dall’unione di due eventi: il Doc/it Professional Award, il premio di categoria al miglior documentario italiano dell’anno con i suoi 5 documentari finalisti, e il Doc.International, una cinquina tra i film internazionali più premiati della stagione scelta da una giuria di professionisti.
“Accanto al proposito di rendere visibili film di alto livello tecnico e narrativo con visioni del mondo sorprendenti, tra gli scopi della manifestazione c’è quello di dimostrare che, avendone la possibilità, il pubblico italiano va volentieri in sala a vedere film documentari” spiegano i direttori artistici Christian Carmosino ed Emma Rossi Landi “La notevole riuscita ottenuta nell’edizione del 2013 ha dimostrato la correttezza di questa visione”
La sezione nazionale, il Doc/it Professional Award, è frutto di un processo di selezione durato più di cinque mesi, nel quale sono stati prima raccolti i circa 100 documentari italiani della stagione 2012\2013 che hanno partecipato a festival o sono stati trasmessi in tv. Questi anno dovuto superare una prima selezione del comitato scientifico composta da 33 fra i maggiori esperti di documentario in Italia. Successivamente un’Academy di oltre 100 professionisti del Cinema del Reale ha votato i cinque migliori film finalisti.
La sezione internazionale, Doc.International, propone il meglio del documentario mondiale. Una giuria di registi e produttori ha scelto per il pubblico italiano 5 tra i 30 film più premiati e acclamati al mondo dell’ultima stagione.
«Sono film che ci mostrano come il cinema documentario possa eccellere non solo affrontando le grandi tematiche sociali e politiche del presente» spiega Emma Rossi Landi «ma raccontare anche storie personali, vicende locali, famigliari ed intime che assumono significati universali»
Molti i premi a cui concorrono i film. Per la sezione italiana oltre a numerosi premi in servizi, si ricorda il premio di € 3.000 offerto da Doc/it e il premio del pubblico, sia italiano (€ 1.000 offerti dall’Associazione 100autori) che europeo offerto dagli Istituti Italiani di Cultura nelle quattro capitali europee coinvolte.
Il pubblico premierà anche il Miglior Documentario Internazionale a cui verranno assegnati € 1.000 offerti da Doc/it.
La votazione del Doc/it Professional Award è stata resa possibile grazie alla digital library della Casa del Documentario, il più grande archivio in Italia dedicato al documentario che quest’anno compie 10 anni.
Il Mese del Documentario è diretto da Christian Carmosino e Emma Rossi Landi per conto di Doc/it Associazione Documentaristi Italiani con il sostegno Mibact, Mise, Cinecittà e la collaborazione della Casa del Cinema di Roma e dell’Associazione 100autori.
Web Ilmese.documentaristi.it facebook Il Mese del Documentario twitter ilmesedoc
I TITOLI FINALISTI
DOC/IT PROFESSIONAL AWARD
Le cose belle di Agostino Ferrente e Giovanni Piperno (Italia, 2013)
L’adolescenza difficile di quattro ragazzi napoletani è l’oggetto d’interesse dei registi Agostino Ferrente (L’orchestra di Piazza Vittorio) e Giovanni Piperno (L’esplosione), che hanno seguito i loro protagonisti nell’arco di dieci anni. Un film che continua a conquistare premi e favore di pubblico.
Il libraio di Belfast di Alessandra Celesia (Francia/Irlanda, 2012)
È una regista italiana emigrata in Francia Alessandra Celesia, unica donna finalista. Il film, dopo una serie di partecipazioni a festival esteri quali Visions du Réel 2012, ha vinto il Premio come Miglior Documentario e il Premio del Pubblico al Festival dei Popoli 2013
Il gemello di Vincenzo Marra (Italia, 2012)
Un giovane carcerato napoletano è al centro del film presentato alle Giornate degli Autori del Festival di Venezia 2012 del premiato regista Vincenzo Marra, premiato proprio al Festival di Venezia con la sua opera prima Tornando a casa (2001).
Materia oscura di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti (Italia, 2013)
Ha esordito in anteprima mondiale al Festival di Berlino il film della coppia D’Anolfi-Parenti sul poligono sperimentale nel sud-est della Sardegna che da anni inquina il territorio. I registi, al loro terzo lungometraggio, sono già stati finalisti al Doc/it Professional Award 2011 con il film Il castello.
Noi non siamo come James Bond di Mario Balsamo (Italia, 2012)
Molto amato anche il quinto documentario in competizione, premiato al suo esordio con la menzione speciale al Festival di Torino 2012 nella sezione lungometraggi: come superare un tumore attraverso l’amicizia e… James Bond.
DOC INTERNATIONAL
Tea or electricity di Jérôme Le Maire (Belgio/Marocco/Francia, 2012)
Che cosa succede se propongono si portare l’elettricità in un piccolo paese del Marocco che non la vuole? Prova a rispondere Tea or electricity film che ha partecipato, fra gli altri, a festival quali l’IDFA 2013 ed è stato candidato all’European Film Awards 2013 come miglior documentario. Il regista belga dal 2004 si è trasferito con la famiglia in un palmeto isolato.
Stories we tell di Sarah Polley (Canada 2012)
Più intimisti sono in generale i temi trattati rispetto all’anno scorso: ne è un esempio l’autobiografia dell’attrice e regista candidata all’Oscar Sarah Polley. Un viaggio tra generi, verità e memoria presentato al Festival di Venezia 2012.
Rent a family Inc di Kaspar Astrup Schröder (Danimarca 2012)
Parte dal volto del protagonista Ryuichi, l’incursione nel Giappone contemporaneo attraverso la vita quest’uomo che affitta falsi familiari. Il suo regista, Kaspar Astrup Schröder, è un eclettico artista i cui film sono stati selezionati nei più importanti festival di documentario del mondo
The machine which makes everything disappear di Tinatin Gurchiani (Georgia, 2012)
Anche la regista georgiana Tinatin Gurchiani parte dai volti di singoli individui per mostrare il suo paese nel suo folgorante film d’esordio. The machine which makes everything disappear è già stato protagonista in festival quali IDFA 2012 e il Sundance Film Festival 2013 dove ha vinto il premio come miglior regista.
Call me Kuchu di Katherine Fairfax Wright e Malika Zouhali-Worrall (Usa, 2012)
Film sulla lotta degli attivisti LGBT in Uganda contro la legge antigay che li condanna anche alla pena di morte. Il film ha partecipato a più di cento festival vincendo una ventina di premi tra cui ottenuto 20 riconoscimenti tra cui il Teddy Award per il miglior documentario e il Cinema Fairbindet al Festival di Berlino 2012, premio come miglior film al HOTDOCS 2012.
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