Si è riunita ieri la prima volta, la nuova Assemblea capitolina con i suoi 48 consiglieri neoletti. Tra i punti all’ordine del giorno alcuni adempimenti ufficiali previsti per la seduta inaugurale dell’aula: il giuramento del Sindaco, la comunicazione ufficiale dei componenti della Giunta, l’elezione del presidente e dei due vicepresidenti dell’Assemblea, l’elezione della Commissione elettorale.
Si è proceduto all’elezione dei vertici dell’Assemblea: presidente è il consigliere Mirko Coratti (Pd), eletto a scrutinio segreto dai 48 consiglieri e dal Sindaco. Vicepresidenti sono Franco Marino della maggioranza (lista civica del Sindaco), con funzioni di presidente vicario, e Giordano Tredicine dell’opposizione (Pdl). Eletti anche i due segretari d’aula, con il compito di coadiuvare il lavoro del presidente e dei vicepresidenti: sono Gemma Azuni (Sel) per la maggioranza e Dario Rossin (Fratelli d’Italia) per l’opposizione.
Ha poi preso la parola il sindaco Marino, pronunciando il suo primo discorso all’Assemblea. Marino ha esordito “confessando la propria emozione” per la sua prima volta da sindaco che parla in aula Giulio Cesare. “Siamo nel cuore di Roma ma dovremo saperlo conquistare”, ha detto. Un lavoro impegnativo e complesso (“organizzare meglio i trasporti, chiudere le buche nelle strade, tenere aperti gli asili nido per sostenere le famiglie e in particolare le donne, incrementare il turismo e favorire l’occupazione”) che richiede “amministratori impegnati, capaci, determinati”. Occorrono, ha proseguito il Sindaco, “forte senso del dovere”, “forte spirito di servizio” e la capacità di operare sinergicamente, “di pronunciare il pronome noi molto più spesso del pronome io“. E serve anche “l’impegno dei romani”. Ed è infine indispensabile evitare le divisioni, se non la paralisi dell’azione di governo, derivanti da “opposte passioni politiche o logiche di parte”.
Marino ha specificato che il suo primo intervento in aula non è da considerarsi come discorso programmatico. E questo perché il Sindaco, “per rispetto assoluto delle istituzioni”, intende “depositare le linee guida del mandato alcuni giorni prima della seduta del Consiglio” in cui saranno esposte, “per permettere ai consiglieri di leggerle ed effettuare le loro valutazioni”. Stesso rispetto, e stesso criterio di collegialità, nei confronti della Giunta, per cui le linee guida saranno preventivamente sottoposte “agli assessori, in modo da poterle condividere”
Fonte: Comune di Roma
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