C’è una piccola zona nel centro di Roma, racchiusa tra Piazza Navona ed il Pantheon, dove ci sono chiese di tale valore storico, artistico, tecnico e simbolico come forse in nessun altro angolo del Globo! San Luigi dei Francesi, Sant’Andrea della Valle, Sant’Agnese in Agone, la Basilica di Sant’Eustachio al Campo Marzio e Sant’Ivo alla Sapienza, sono capolavori unici e diversi tra loro.
Questo articolo vuole entrare nell’intimo dell’ultima di queste chiesa citate, appunto Sant’Ivo.
Essa è situata nel rione di Sant’Eustachio, oggi conosciuto ai più per ospitare il bar dove si può assaporare il più buon caffè di Roma!
Se San Luigi ai Francesi è famosa per i dipinti del Caravaggio e Sant’Agnese in Agone per la legenda della diatriba tra il Borromini ed il Bernini che fu l’autore della sottostante Fontana dei 4 Fiumi, la Chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza è una delle espressioni più accorate del Borromini stesso.
La sua collocazione fisica, a cui deve parte del suo nome, era il complesso Universitario della Sapienza, dove l’artista divenne un Architetto.
Dall’attuale Corso Rinascimento, l’accesso della Chiesa è possibile attraverso un meraviglioso cortile, già ideato e realizzato da Giacomo della Porta prima che venisse dato l’incarico di progettare la chiesa al fenomenale artista nato a Bissone, in Svizzera. Proprio la presenza del cortile, spinse Borromini a sperimentare strade diverse.
Ci sarebbe cosi’ tanto da dire di Sant’Ivo: dall’impianto particolare dell’edificio a doppio triangolo che diventa una stella a sei punte, dalla Pala dell’Altare raffigurante il Santo Ivo, patrono dagli avvocati ed opera di Pietro da Cortona. O forse si dovrebbe parlare delle nicchie interne che sono prive di statue, di riempimenti.
Ma la particolarità che rende famosa Sant’Ivo alla Sapienza, che la rende riconoscibilissima dai mille punti di osservazione della città eterna, è la particolarissima Lanterna a spirale che sovrasta la altrettanto singolare Cupola ripartita in spicchi!
In tanti hanno provato a spiegare il significato di questa meravigliosa lanterna : di sicuro una connessione con la Torre di Babele è l’ipotesi più riportata anche se secondo molti, il Borromini ha voluto disegnare una “anti-torre” che voleva mostrare come il simbolo negativo della confusione pagana si potesse tramutare in quello positivo della sapienza.
Sant’Ivo alla Sapienza è senza dubbio l’Opus Magna di uno dei più grandi Artisti del Barocco Italiano, un regalo che Francesco Borromini ha voluto regalare ai posteri!
Grazie, Claudio, perché con i tuoi articoli ci ricordi di visitare le meraviglie di Roma
Grazie Vale, tante cose da migliorare nella città eterna : dai nostri comportamenti alle decisioni di chi governa Roma e la Regione ma anche tanta Grande Bellezza !
Io e Patrizio ci stiamo divertendo a mettere in luce le ombre e le luci della Capitale …
Grazie carissima !