All’incrocio tra Via Boccea con Circ.ne Cornelia, davanti alla fermata omonima della metro linea A, in una zona dove è quasi impossibile trovare posto alla propria autovettura, gli automobilisti hanno un sospiro di sollievo. Notano che vi sono vistose insegne che avvisano dell’esistenza di un parcheggio sotterraneo. Quindi si avvicinano speranzosi ma notano che l’imbocco della struttura è sbarrato da un cancello.
Grossa delusione… ma dall’altra parte dell’incrocio vi è una stessa insegna molto grande. Quindi affrontano due semafori, fanno inversione e si preparano a scendere la rampa. Ma, amara sorpresa, anche questa è bloccata da altre auto che ne impediscono il transito, anche perché un cancello ne sbarra l’ingresso.
Centinaia di romani si sono quindi rivolti all’associazione Robin-Hood che ha dipanato il mistero che ha risvolti scandalosi e ridicoli.
Il parcheggio Cornelia, un’opera in cemento realizzata agli inizi del 2.000, costata all’erario ben 35 milioni di euro, che si snoda sotto l’incrocio tra Via Boccea e Circ.ne Cornelia, e che dovrebbe contenere ben 650 autovetture, dotato di meccanismi idraulici all’avanguardia che sollevano le auto per posizionarle al meglio dello spazio disponibile, è chiuso. E’ stato attivo soltanto per un breve periodo.
Grossi problemi sulla normativa di sicurezza, carenze strutturali, e dispositivi antincendio non funzionanti ne hanno impedito l’apertura permanente. Sembra addirittura che l’altezza del manufatto, come avverte il cartello al suo ingresso, non consenta di far entrare autovetture di altezza superiore a un metro e sessanta. Quindi se un utente di altezza superiore a 1,60 entrasse, dovrebbe camminare carponi. La cosa è grottesca e scandalosa.
Come evidenzia l’Associazione Robin-Hood in un comunicato, sia al momento della progettazione, come in quello della verifica e dell’approvazione, questi limiti e queste normative sarebbero dovute essere rispettate pena la nullità dei pagamenti alla ditta che ha effettuato i lavori. Invece il parcheggio è ora abbandonato, ricettacolo d’immondizia e dormitorio per senza tetto, che si aggirano di notte come fantasmi in un ecomostro spettrale.
Alcuni Consiglieri del Municipio XIII, nella cui circoscrizione ricade la struttura, avrebbero presentato un’idea e un progetto perché esso sia riconvertito, modificato, e messo a norma, ma a tutt’oggi esso resta l’emblema più evidente di come le passate giunte comunali abbiano dilapidato il denaro pubblico, ma anche di come l’attuale giunta capitolina contribuisca alla “Roma Scordata”!
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