Come ogni fine settimana proponiamo “Roma scordata”, la rubrica arrivata con oggi alla tredicesima puntata, con l’intento di soffermarci sulle cose che non funzionano nella nostra amata capitale. Questa volta va in scena la via Tiburtina e più esattamente il tratto che va da Ponte Mammolo al Raccordo anulare, ma anche oltre.
Da oltre dieci anni si sta realizzando l’ampiamento di questa importantissima strada. Se in alcuni tratti (specialmente dopo il raccordo anulare in direzione Setteville e Guidonia) i lavori sono quasi ultimati, nel tratto che invece riguarda Ponte Mammolo sino al GRA i cantieri sono fermi. Come mostrano le foto nelle aree interessate ai lavori è cresciuta l’erba, segno evidente che sono trascorsi mesi dall’ultimo giorno di cantiere. Un fatto questo davvero vergognoso che continua a penalizzare la circolazione, forse la più congestionata di Roma su una strada consolare. I continui restringimenti di carreggiata, gli “imbuti” che si vengono a trovare, la segnaletica ormai rovinata dal tempo, i zig-zag che le transenne in cemento obbligano a far fare agli automobilisti, rendono il traffico micidiale con ore di attesa inutilmente perse in estenuanti file, a qualunque ora del giorno.
Recentemente vi era stata la notizia che i lavori sarebbero ripresi a breve ma invece è ancora tutto fermo.
I lavori erano iniziati nel 2009 e prevedevano l’allargamento a tre corsie, per ogni senso di marcia, di questa fondamentale arteria. Una corsia sarebbe dovuta essere riservata ai mezzi pubblici. Poi i lavori si interruppero per un contenzioso tra la ditta aggiudicatrice dell’appalto e il Comune di Roma. Ora sembra che questo ostacolo si sia risolto con un accordo equo tra le parti. Ma invece i romani attendono la fine di questo incubo, per ora senza speranza.
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