Fondazione AIRC Comitato Toscana e Comune di Forte dei Marmi rinnovano il loro impegno a sostegno della ricerca sul cancro con la terza edizione della Run for Airc. Quest’anno la corsa/camminata non competitiva diventa virtuale a causa dell’emergenza Covid-19 e ‘indossa’ il nastro rosa per aiutare la ricerca sul tumore al seno.
Un appuntamento all’insegna dello sport e del divertimento per informare e sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza dei corretti stili di vita nel prevenire il rischio di cancro e per raccogliere nuove risorse da destinare interamente al lavoro dei ricercatori AIRC impegnati nella lotta al carcinoma mammario.
Runner solidali
Domenica 18 ottobre tutti gli sportivi, amanti della camminata e della corsa, si potranno cimentare con la Run for AIRC Virtual percorrendo 5 o 10 chilometri ovunque in Italia. L’auspicio è quello di far crescere l’onda rosa su tutto il territorio italiano. Come già anticipato, infatti, diversamente dagli scorsi anni, quest’anno l’iniziativa non potrà svolgersi in presenza, sulle strade o sulle spiagge della Toscana. Ciascun runner avrà tuttavia la possibilità di decidere, entro le ore 13.00 del 18 ottobre, dove mettersi in gioco, indossando la t-shirt dell’evento (disponibile su richiesta fino a esaurimento scorte).
I partecipanti saranno inoltre invitati a realizzare una foto o un selfie da postare sui social e da condividere attraverso i profili del Comitato Toscana; al termine della giornata della manifestazione verranno infine assegnati due premi speciali ai gruppi con il maggior numero di iscritti.
“La nostra vicinanza ad Airc – commentano il vicesindaco Graziella Polacci e il consigliere delegato alle Pari Opportunità, Sabrina Nardini durante la conferenza stampa – si consolida ogni anno di più. E soprattutto in questo particolare momento storico che stiamo vivendo a livello mondiale, il desiderio di ‘fare squadra’ ed essere uniti, condividere ed essere parte attiva per sostenere progetti di ricerca come quello che portano avanti i ricercatori Airc, dovrebbe far parte della vita quotidiana di ognuno di noi perché mai come oggi abbiamo compreso che il riflesso delle singole azioni ricade sull’intera collettività”.
Cosa fa la ricerca? Cosa puoi fare tu?
La ricerca studia i meccanismi molecolari che portano allo sviluppo del tumore; si impegna nello sviluppo di nuovi strumenti screening per la diagnosi precoce; studia l’azione di nuovi farmaci mirati a trattare i diversi sottotipi della malattia; studia specifiche alterazioni di ogni singolo tumore, per offrire alle donne terapie mirate con farmaci innovativi capaci di contrastare la crescita di cellule neoplastiche o evitando che si sviluppino metastasi*.
Cosa possiamo fare noi? Ad ogni età fai il giusto controllo: 30-40 visita annuale dal ginecologo; 40-50 esami specifici in caso di familiarità; 50-70 mammografia ogni due anni. Fai prevenzione: non fumare, fai attività fisica, scegli un’alimentazione equilibrata e ricca di vegetali; se sei o sarai una mamma e ci sono le condizioni, prosegui l’allattamento del bambino fino a 6 mesi e oltre. Fai attenzione ai campanelli d’allarme: presenza di un nodulo, rossore e ispessimento della pelle attorno al capezzolo; modifiche della forma del capezzolo; perdita di sangue, siero o latte; tumefazione ascellare*.
Il Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF), che da anni si occupa del rapporto tra cancro e alimentazione, nel 2007, dopo un lavoro di revisione di migliaia di studi, ha sintetizzato in dieci raccomandazioni – il decalogo della salute – le evidenze scientifiche più importanti, che vi invitiamo a consultare e applicare.
L’impegno della ricerca
Il cancro al seno riguarda la vita di tutti, direttamente o indirettamente; esso colpisce 1 donna su 9 nell’arco della vita e con lei le persone che le stanno vicine. Si tratta della neoplasia più diffusa nel genere femminile che lo scorso anno, solo in Italia, ha fatto registrare circa 53.000 nuove diagnosi. Il 5-7% dei tumori al seno è ereditario ovvero causato da geni mutati che sono stati tramandati dai genitori ai figli*.
Grazie ai progressi della ricerca, tuttavia, questo mostro fa meno paura. Oggi abbiamo infatti a disposizione diagnosi sempre più precoci, accurate e accessibili, trattamenti più adeguati e tollerabili. La sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è in costante aumento; negli ultimi 20 anni è passata dall’81 all’87%, un risultato importante, che tuttavia non ci può bastare. Molte pazienti aspettano ancora soluzioni specifiche per le forme più aggressive che non rispondono alle terapie attualmente disponibili, come accade per il tumore al seno triplo negativo, che colpisce soprattutto in giovane età, e per il carcinoma mammario metastatico, che riguarda circa 36.000 donne in Italia*.
È necessario quindi non fermarsi e garantire continuità al lavoro dei migliori scienziati intenti a trovare soluzioni sempre più efficaci e mirate, soprattutto in Italia. Ne è un esempio il team di ricerca presso l’Istituto Italiano di Tecnologia di Pisa, guidato dal dottor Valerio Voliani, il cui intervento durante la conferenza stampa di presentazione della Run for AIRC ha dato prova dell’essenziale lavoro svolto da AIRC e dell’importanza della prevenzione. Titolare di un progetto quinquennale AIRC, Voliani sta studiando le applicazioni di speciali nanoparticelle metalliche per curare i carcinomi testa-collo, patologie normalmente difficili da trattare. Queste nanoparticelle, capaci di combinare azione terapeutica ed escrezione, sono molto promettenti per trattamenti mirati con ridotti effetti collaterali.
*Fonte: AIOM, AIRTUM, Fondazione AIOM e PASSI, I numeri del cancro in Italia 2019
Fonte foto: lagazzettadiviareggio.it
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