Un borgo medioevale che sembra richiamato in vita al tempo degli antichi splendori della famiglia dei Medici, con una torre di avvistamento, distrutta dal terremoto dell’Aquila e sapientemente ricostruita, con un richiamo agli antichi mestieri, un albergo diffuso e una riscoperta di sapori e valori che si credevano sopiti nel tempo. Questo è il paese di Santo Stefano di Sessanio in Abruzzo.
La storia
La prima notizia certa dell’esistenza di tale insediamento è dell’anno 1239 quando Santo Stefano fu compreso nel distretto feudale della baronia di Carapelle che includeva anche Carapelle Calvisio, Castelvecchio Calvisio, Calascio e Rocca Calascio. Santo Stefano divenne dominio delle famiglie Pagliara, Colonna, Celano, Caldora, Accrocciamuro, Piccolomini Todeschini, Del Pezzo, Cattaneo, Medici e Borbone.
Nel recente passato con l’Unità d’Italia e la privatizzazione delle terre del Tavoliere delle Puglie ha termine l’attività millenaria della transumanza e inizia un processo di decadenza del borgo che vede fortemente ridotta la popolazione a causa del fenomeno dell’emigrazione, proprio di tutte le montagna abruzzesi. . Il borgo si è sviluppato attorno all’antico presidio fortificato della torre Medicea. La torre si presume esistesse sin dall’epoca normanna, isolata sopra un cocuzzolo, e comunicante con la torre di Rocca Calascio, serviva per mettere in allarme la popolazione durante le invasioni nemiche.
La rinascita del borgo
La rinascita dell’antico borgo sta avvenendo da pochi anni, grazie al turismo, incentivato dalla politica dei sindaci che si sono susseguiti, e che hanno dato vita ad alcuni interessanti incentivi per attirare giovani disponibili ad alcuni mestieri, facilitandone l’avviamento con incentivi e contributi e fornendo loro gli spazi per svolgere le loro attività.
Albergo diffuso
Questa è la mossa vincente per valorizzare i singoli appartamenti nelle varie case sparse per il paese, sapientemente restaurate, grazie al progetto di recupero conservativo del paesaggio, delle tradizioni e degli immobili, e per l’interesse della stampa nazionale ed internazionale. Ciò ha richiamato nuovi investitori, facendo sviluppare in modo considerevole tutte le attività economiche della zona.
Il terremoto
Il 6 aprile 2009 il paese è stato colpito dal terremoto che ha abbattuto la Torre Medicea, simbolo del borgo, e alcune abitazioni, danneggiandone molte altre. Il restauro della torre è stato ultimato a ottobre 2021 a seguito di un intervento durato tre anni e costato circa un milione di euro.
Arte e Cultura
Arte e cultura sono apprezzabili ovunque come visitando la Chiesa Madre di Santo Stefano Martire, fuori dalle mura, all’ingresso del cimitero che mostra un rifacimento della metà del Settecento, in quanto rifatta dopo i danni sismici del 1703, ma osservando il portale romanico, si presume che esistesse già dal XIII secolo. Il campanile laterale è una torre quadrata con cuspide piramidale, l’abside è semicircolare.
Da visitare anche la Cappella medicea di Santa Maria delle Grazie che si trova in Piazza Medicea la cui costruzione risale al XVIII secolo ed è tipicamente in stile barocco, a timpano curvilineo spezzato. L’interno è a navata unica, l’altare maggiore è a cappella con architrave e nicchia e ospita la statua della Beata Vergine Maria del Carmine.
Da non perdere il Palazzo Mediceo “La Bifora” o del Capitano, costruito dai Medici come residenza signorile. La costruzione in pietra ha due grandi bastioni, e due finestre bifore di gusto tardo-gotico. La facciata principale è ornata dall’elegante loggiato rinascimentale della metà del Cinquecento, con un percorso pedonale che immette alle finestre vere e proprie o all’accesso al piano superiore.
Porta urbica a fianco la chiesa medicea, prima di arrivare a Piazza Medici. Non si sa se la porta esistesse già prima dell’arrivo dei Medici, fatto sta che era il principale punto di accesso al borgo, e oggi si presenta con un restauro del XVI secolo. Vi si nota uno stemma gentilizio dei Medici con 5 palle e il giglio, posto sotto una caditoia che serviva per contrastare gli assalti nemici gettando delle pietre dai canali.
Il mistero del lago
La leggenda, presente in ogni luogo da noi visitato, ci porta al vicino lago dove fino al 1700 era usuale l’incontrarsi delle fattucchiere che preparavano filtri amorosi, pozioni magiche e medicine per ogni tipo di malattia. E’ talmente grande e sentito il ricordo delle streghe che nel vicino borgo di Castel Del Monte, ogni anno, il 17 agosto, vengono effettuati degli spettacoli di teatro all’aperto, rievocativi dei riti e delle leggende del luogo con centinaia di spettatori.
Come arrivarci
Da Roma autostrada A24 ed uscita ad Aquila est. Prendere la strada statale 17 bis in direzione Popoli. Arrivati a Barisciano girare a sinistra per Santo Stefano di Sessanio. Ancora 5 chilometri e si arriva a destinazione. Da Roma circa due ore e mezza, causa continui lavori in autostrada che ne restringono le corsie e rallentano il traffico. Ma il paese merita il viaggio.
Dove mangiare
Sicuramente alla “Locanda sul lago”. Un ambiente familiare con cucina tipica di grande qualità, ottimi prodotti del territorio con un cameriere preparatissimo che ci fa sentire a casa consigliandoci sformato di patate, zuppe vegetariane, lenticchie e formaggi di pecora con un prezzo che va dai 10 euro ai 35 euro. Per prenotazioni 342 363 4322
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