Nella giornata di ieri, due uomini sono stati arrestati, con l’accusa d’aver drogato e abusato fisicamente di Sara Tommasi. Quell’atto sessuale, ripreso dalle telecamere e avuto senza il consenso della showgirl, sarebbe stato poi usato come film hard, se non fosse stato sequestrato. Questi due uomini sono stati denunciati dalla stessa Tommasi, che per la prima volta, dopo tanti “abusi” ha trovato la lucidità per fare la cosa giusta.
Solo oggi che Sara Tommasi ha avuto la forza di denunciare quanto le è accaduto, si parla di lei come una vittima. Ma si doveva necessariamente arrivare a questo momento per capire che l’ex isolana stava attraversando un momento della sua vita in cui tutti hanno usato e abusato del suo corpo, e non solo di quello? Non era già abbastanza chiaro che lei è stata ed è una vittima di se stessa e degli altri? Quegli altri che a causa della sua instabilità mentale ed emotiva, ne hanno fatto un burattino? Perché è stato necessario arrivare al punto di subire, lucidamente, una violenza, per fermare chi andava fermato già da tempo?
Probabilmente i due uomini arrestati ieri non sono neanche i soli che meritano d’essere puniti per quello che hanno fatto, ma è importante che da qualcuno abbiano cominciato per fermare questo lento suicidio/omicidio.
Sara Tommasi è purtroppo, anche vittima delle sue scelte, che l’hanno condotta a delle “bestie”.
Per questo, dalla nostra finestra al femminile, le auguriamo di liberarsi prima di tutto della sua parte malsana, quella stessa parte che l’ha ripetutamente portata all’umiliazione e al fallimento. Le auguriamo di riprendere in mano la sua vita e di viverla con il sorriso, quello che vedi prima negli occhi e poi sulle labbra.
La violenza sulle donne va denunciata, sempre. Non bisogna avere paura, né bisogna tacere. Perché il silenzio, in questi casi, è sinonimo di complicità.
di Silvia Trupo
foto: OcchiosulWeb
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