In Francia, per la prima volta un ex Presidente della Repubblica viene posto in stato di fermo. Si tratta di Nicolas Sarkozy, che da stamattina si trova a Nanterre, dove attualmente è in corso l’interrogatorio dell’ufficio anticorruzione della procura francese per un caso di traffico d’influenze. Le accuse a suo carico sono:concussione, corruzione e violazione del segreto istruttorio.
A commentare l’accaduto è stato il portavoce del governo, Stephane Le Foll, il quale ha asserito “La giustizia deve andare fino in fondo davanti ai giudici Nicolas Sarkozy è un cittadino uguale agli altri”.
Gli inquirenti sostengono che Sarkozy avrebbe promesso al magistrato Azibert, amico ed avvocato di Herzog, un notevole avanzamento di carriera a Monaco, in cambio di informazioni su un’inchiesta a suo carico.
Adesso i magistrati hanno tempo 48 ore per ascoltarlo, trascorse le quali il giudice dovrà rilasciarlo o disporre nuove misure cautelative. Nel frattempo è stato disposto il sequestro delle agende dell’ex Premier, sulle quali avrebbe appuntato dati importanti, tra cui le controversie tra il businessman Bernard Tapie la Banca Credit Lyonnaise.
L’inchiesta era stata aperta nel 2013 dai giudici Serge Tournaire e Renè Grouman sui presunti finanziamenti della Libia a favore della campagna presidenziale di Sarkosy del 2007. All’epoca infatti il centro destra dell’Ump era minacciato dalla concorrenza di Front National.
Attraverso le intercettazioni telefoniche si era scoperto che Sarkozy possedeva un secondo cellulare registrato sotto falsa la identità di Paul Bismuth, e comunicava con Herzog, anche lui dotato di cellulare intestato a ignoti. Le abitazioni e gli uffici di Azibert ed Herzog erano già stati perquisiti a marzo, mentre telefono cellulare e materiale informatico erano stati sequestrati all’avvocato.
Dalle conversazioni sarebbero appunto emersi dettagli scottanti sull’affare Bettencourt, riguardante i finanziamenti occulti.
Nell’ambito della stessa inchiesta il 30 giugno, sono stati arrestati l’avvocato di Sarkosy, Thierry Herzog e i due magistrati della Cassazione, Gilbert Azibert e Patrick Sassoust.
Per Sarkozy si tratta di un duro colpo, viste la sue intenzioni a riaffacciarsi nel mondo politico.
di Simona Mazza
foto: corriere.it
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