Scuola in sciopero contro il disegno di Legge renziano, “La Buona scuola”, che prevede tagli pesanti per il mondo dell’istruzione.
A indirlo 5 sigle sindacali : Flc -Cgil, Cisl e Uil scuola, Gilda, Snals e Cobas, che per la prima dopo il 2007 hanno deciso di costituire un fronte unito e comune. Centinaia di istituti hanno aderito allo sciopero generale che si è svolto contemporaneamente nelle principali città italiane.
A Roma il corteo è partito alle ore 10:00 da Piazza della Repubblica, paralizzando il traffico nelle zone adiacenti. Dietro lo striscione “Sciopero generale: l’unione fa la scuola. 5 Maggio 2015 riformiamola insieme ” hanno sfilato almeno 100 mila persone. In testa al corteo Susanna Camusso di Cgil ed il segretario Uil Carmelo Barbagallo.
Alle 11:00 i manifestanti sono arrivati a Piazza del Popolo dove si è tenuto il comizio di Domenico Pantaleo (Fic-Cgil) e Massimo Di Menna (Uil). Qui la protesta ha ceduto il passo a un trionfo di canti e danze. Presenti, non solo i docenti, ma anche genitori, precari e il personale Ata. Tutti hanno indossato una fascia nera al braccio in segno di “lutto” .
Prima di arrivare allo sciopero nazionale, le sigle Flc-Cgil, Cisl e Uilfpl scuola e Gilda avevano indetto uno sciopero “bianco” dal 10 al 18 aprile, con lo stop delle attività non obbligatorie. Diversi inoltre i sit-in in tutta Italia. I sindacati sostanzialmente chiedono l’inversione di rotta sulla riforma, definita “miope e dannosa”.
Pronta la risposta deI ministro dell’istruzione Stefania Giannini che si è espressa sulla riforma ” E’ una riforma culturale rivoluzionaria, ma rispetto chi protesta”.
Precisiamo che con in ballo ci sono 45 mila posti di lavoro e che molti istituti necessitano di interventi straordinari per la messa in sicurezza. Ciò che recriminano i sindacati e’ che le risorse per gli interventi ci sono, ma sono vincolate dal Patto di stabilità. Renzi ha infatti bloccato 6 milioni per le scuole.
Nella tabella del Def (documenti economia e finanza) si legge che nei prossimi 15 anni la spesa per l’istruzione sarà in discesa in rapporto al Pil. Sono spariti dalle grandi opere inoltre 480 milioni per le ristrutturazioni ma alla scuola non arriva niente.
Questa mattina intanto Agnese Landini, moglie del presidente del Consiglio Matteo Renzi, si è regolarmente presentata alla scuola Balducci di Pontassieve dove insegna lettere e latino, preferendo non aderire allo sciopero. Dopo aver salutato i giornalisti che l’attendevano è entrata in aula senza rilasciare dichiarazioni. Agnese ha un contratto a tempo determinato che scadrà a giugno.
di Simona Mazza
foto: giornalettismo.com
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