La Siria, nelle ultime ore, è stata invasa da migliaia di manifestanti che protestavano pubblicamente, con l’ausilio di slogan, contro il governo che ha risposto con una repressione drammaticamente dura. I morti che si contano fino a questo momento sono circa 30, di cui 20 provenienti dal sud del paese, precisamente da Asamnin. La miccia si è accesa nella città di Daraa, dove migliaia di attivisti siriani, dopo la preghiera islamica del venerdì, hanno convocato la “Giornata della Dignità”. Gli attivisti hanno accusato la polizia di aver represso con le armi da fuoco le manifestazioni contro il governo che si sono svolte i giorni scorsi e hanno richiesto, a voce alta, una maggiore garanzia di libertà. La protesta è avvenuta proprio durante i funerali delle vittime delle manifestazioni e da Daraa si è estesa a molte altre città della Siria: a Damase, dove ci sono stati centinaia di arresti, e ad Homs, dove sono state richieste le dimissioni del governatore locale davanti alla prefettura.
di Redazione
Foto: pane-rose.it
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