Una strage. Due treni della ‘Ferrotramviaria‘, le ferrovie del Nord barese, si sono scontrati frontalmente intorno alle 11.30 sulla tratta a binario unico tra Andria e Corato, in aperta campagna.
Uno scontro violentissimo che ha destato sgomento e difficoltà tecniche per il recupero di 20 morti, e di 35 feriti in gravi condizioni. Il numero delle vittime continua a salire. Fortissima la solidarietà delle Istituzioni italiane e della protezione civile.
“Non ci fermeremo finchè non verrà fatta chiarezza sulle responsabilità anche se questo è il momento delle lacrime e della commozione“, ha commentato il premier Renzi che in serata arriverà in Puglia. Nel pomeriggio è arrivato anche il ministro dei Trasporti Graziano Delrio. “E’ una tragedia immane“, ha brevemente commentato mentre si dirigeva sui binari dello scontro per coordinare le operazioni di soccorso. “Faremo una commissione di indagine“, ha poi aggiunto.
Sulla dinamica dell’incidente si attendono i rilievi delle scatole nere, e di tutte le attività di indagine volte a comprendere tale disastro.
La rete Ferrotramviaria S.p.A., costituita nel 1937 dal Conte Ugo Pasquini, nello stesso anno acquisì in Puglia dalla “Société des Chemins de Fer Economiques” di Bruxelles, la tramvia Bari Barletta continuandone la gestione e accelerando la realizzazione dei progetti di ammodernamento già avviati dalle società Belga e non completati per mancanza di risorse finanziarie.
Quello dove è avvenuto l’incidente, come ha spiegato Ferrotramviaria in una nota, è l’ultimo tratto a binario unico perché sugli altri tratti ci sono i lavori in corso per il raddoppio della linea. Ma l’incidente, ha precisato il portavoce della società, non è riconducibile ai lavori. A bordo di quel treno, ogni giorno, oltre ai pendolari e agli studenti, ci sono anche molti viaggiatori che devono raggiungere l’aeroporto di Bari Palese.
L‘Italia continua a porsi le domande sempre dopo le tragedie.
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