Scoperte sostanze nocive dentro gli assorbenti interni

tampon-a1-84ce7Ogni singolo giorno milioni di donne in tutto il mondo hanno le mestruazioni e circa 100 milioni di loro usano gli assorbenti interni. Per molte sono sinonimo di libertà, mentre per qualcun’altra rappresentano ancora un tabù. Quello che molte di queste donne non sanno è che non esiste una ricerca che dichiari  inequivocabilmente che questi prodotti per l’igiene femminile siano sicuri.

Studi indipendenti realizzati da organizzazioni per la salute delle donne hanno individuato sostanze chimiche preoccupanti nei tamponi e negli assorbenti come la diossina, i cancerogeni e le tossine riproduttive. La mancanza di una chiara etichettatura per i prodotti usa e getta e il potenziale di esposizione cumulativa a sostanze chimiche nocive è una delle principali preoccupazioni per chi utilizza questi prodotti.

Campaign for Safe Cosmetics cita rischi potenziali come l’esposizione a diossine, pesticidi, candeggina e profumi chimici. Il fatto che le grandi aziende non sono obbligate a rivelare questi ingredienti permette alle donne di credere che gli usa e getta non sono solo l’opzione più conveniente, ma anche quella priva di rischi per la salute.

Petizioni promosse da Detox Box e Change.org chiedono ai principali produttori di rivelare ciò che contengono i loro prodotti. Finora, secondo i direttori di queste petizioni, non vi è stata alcuna risposta da parte delle società target.

“Dato il gran numero di donne che fanno uso di questi prodotti, è il momento di avere risposte definitive sui loro rischi potenziali per le donne. Anche se la Food and Drug Administration richiede ai produttori di tamponi di monitorare i livelli di diossina, ancora non sappiamo abbastanza circa i rischi per la salute di altri contaminanti chimici contenuti in questi prodotti”, ha dichiarato in un comunicato all’inizio di questo mese Carolyn B. Maloney, membro della Camera dei Rappresentanti di New York.

L’industria multimiliardaria dell’igiene femminile sostiene che la quantità di tossine presenti in un singolo assorbente interno è “molto bassa”. Ma la donna che fa uso di tamponi ne utilizza in media almeno 16.800 durante tutta la sua vita, e non esiste quasi nessun dato sugli effetti che l’uso cumulativo degli assorbenti interni possa avere sulla salute nel corso della vita di una donna.

La mancanza di dati sull’uso cumulativo di tamponi, sul livello tossicologico dei prodotti dell’igiene femminile e sulle sostanze chimiche presenti in tutti questi prodotti non è sorprendente.

La salute delle donne è stata perennemente sottovalutata e trascurata da studi e ricerche cliniche. Fino agli anni Ottanta, le donne sono state ampiamente escluse dall’ambito della ricerca medica – ciò implica che non sono stati raccolti dati sanitari sulle donne – e che la maggior parte degli esperimenti sono stati fatti solo sugli uomini.

Anche se non è un argomento del quale sentiamo spesso parlare, la salute delle donne è una tematica che vale la pena affrontare a casa, nelle nostre comunità e nelle aule parlamentari. Ad oggi il dibattito sugli assorbenti, interni e non, si fa sempre più acceso, dalla sicurezza sulla salute fino all’impatto ambientale e non mancano nuove alternative. Tra queste la coppa mestruale, un tipo di barriera indossato durante la mestruazione per raccogliere il fluido mestruale, che sta già spopolando in tutto il mondo e che permetterebbe di risparmiare denaro e di ridurre notevolmente i rifiuti nell’ambiente.

di Arianna Orlando

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