Il decreto legge varato oggi nel Consiglio dei Ministri ha introdotto una serie di misure a favore degli studenti, delle famiglie e delle scuole. Un passo iniziale che riconosce il contributo dato dalle scuole al risanamento della finanza pubblica negli ultimi anni.
Un Consiglio dei ministri impegnato unicamente sull’Istruzione è la migliore testimonianza della centralità della scuola e di quanti operano in essa nello scopo condiviso di far ripartire il paese iniziando dai giovani.
Il cuore del DL scuola è il welfare per gli studenti che coniuga il merito e il sostegno economico affinché nessuno resti indietro e si realizzi il dettato costituzionale che ciascuno possa raggiungere il più elevato livello di istruzione. Misure dunque per trasporto, mensa, borse di studio, libri in comodato d’uso.
Il successo degli studenti è strettamente correlato alla professionalità docente, all’offerta formativa efficace e personalizzata, nonché alle opportunità di un corretto orientamento e di esperienze formative in laboratori e strutture adeguate e al passo con i tempi. Questa è la ratio sottesa alle misure per la formazione docenti, per l’apertura delle scuole, il potenziamento dell’offerta formativa, la prevenzione della dispersione scolastica.
L’orientamento, ad esempio, fa un salto di qualità, superando l’aspetto prevalentemente informativo per puntare su esperienze didattiche fondate sull’interazione tra scuole, territorio, mondo del lavoro e delle professioni e università che consente ai giovani di mettere a punto progetti di studio o di lavoro fondati tanto sui propri talenti e interessi, quanto sulla consapevolezza delle concrete prospettive occupazionali che si prospettano al termine degli studi.
Non meno rilevante quanto previsto per il potenziamento dei laboratori secondo parametri innovativi di alta professionalità. Soprattutto per gli istituti tecnici e professionali un’occasione concreta e realmente esperibile per avvicinare la scuola al mondo del lavoro, della ricerca scientifica e del trasferimento tecnologico.
Non solo il territorio e il mondo del lavoro entrano nella scuola per sostenerla e amplificarne le potenzialità, ma la scuola stessa crea e promuove cultura in collaborazione con le comunità locali.
L’obiettivo della digitalizzazione della scuola si realizza in concreto con l’investimento sulla connettività wireless per le istituzioni scolastiche, passo obbligato per sostenere e favorire l’apprendimento digitale diffuso e prerequisito obbligatorio per accedere a materiali e contenuti didattici digitali. Questo rende i libri digitali meno lontani.
Il sistema di Istruzione Tecnica Superiore diventa più flessibile per rispondere a più specifiche esigenze per il mercato del lavoro. Le Regioni possono costituire con proprie risorse nuovi ITS anche in deroga ai limiti generali.
Ampia discussione oggi al Consiglio dei Ministri sulle scuole paritarie, l’articolo è stato stralciato ma il dibattito ha dato ampi frutti innanzitutto culturali, perché ha posto al centro non una contrapposizione tra pubblico e privato, ma un riflessione seria sui due pilastri del Sistema Nazionale di istruzione e formazione definito e regolamentato per legge dello Stato.
Questa la dichiarazione sul decreto legge scuola del sottosegretario al Ministero dell’Istruzione Gabriele Toccafondi
Fonte: ufficio stampa Giorgio Gibertini
foto: prestiti.blogosfere.it
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