Sergio Cammariere e il suo “Dalla Pace del Mare Lontano”(2001)

sergio cammariere

Nato a Crotone il 15/11/1960, Sergio Cammariere è tra i più significativi esponenti del cantautorato italiano degli ultimi 25 anni, quello capace di coniugare la melodia classica italiana con il jazz, lo swing e la bossanova. Esordisce a inizio anni ‘90 con la colonna sonora del film “Quando Eravamo Repressi” di Pino Quartullo, per poi incidere il primo album “I Ricordi e Le Persone”(1993), a nome di Kunstler (che sarà il suo fidato collaboratore nel decennio successivo) Cammariere e Stress Band, prodotto dal mitico Vincenzo Micocci, già con grandi nomi del cantautorato italiano anni ‘70. Sergio Cammariere continua per tutti gli anni ‘90 a comporre colonne sonore per vari film, fino a dare vita al suo esordio discografico vero e proprio nel 2001 con l’album “Dalla Pace del Mare Lontano”, del quale vi parleremo oggi.

Il disco si muove tra raffinate sonorità jazz e bossanova, attraverso brani godibilissimi ed elegantissimi e all’insegna di una musica morbida e rilassante, impreziosita dall’apporto di musicisti come Fabrizio Bosso alla tromba, Amedeo Ariano alla batteria, Alex Britti alla chitarra, Luca Bulgarelli al contrabbasso, Olen Cesari al violino e Simone Haggiag alle percussioni.

“Dalla Pace del Mare Lontano” viene ristampato nel 2003 con l’aggiunta della sanremese “Tutto Quello Che Un Uomo”, pezzo denso di lirismo, raffinatezza e suggestione, classificatosi terzo nell’edizione di quell’anno del Festival di Sanremo. Tra gli altri brani degni di nota spiccano la jazzy e quasi tangueira “Sorella Mia”, la samba-bossa di “Canto nel Vento”, la ritmata e trascinante title-track e “Il Mare”, versione italiana del classico di Charles Trenet con testo italiano di Pasquale Panella, canzone che sa di jazz e anche appunto di mare, con il suo andamento cullante e rilassato. Sergio Cammariere è anche un cantautore dotato di spiccato e fine senso dell’ironia e ciò lo dimostra nella marcatamente jazzata “Vita d’Artista”, sulle difficoltà dell’essere musicisti in Italia, nella swingante “Paese del Goal”, che ironizza sulla passione del calcio nel nostro paese, e nel divertissement autoironico di “Cantautore Piccolino”.

Il cantautore calabrese si dimostra anche un impeccabile pianista dotato di senso del swing, avvalendosi ai testi (e talvolta anche alle musiche) dell’ottimo paroliere Roberto Kunstler, tutto per un lavoro dagli umori policromatici, versatile, spesso intimista e con pezzi spesso e volentieri accomunati dal comune denominatore del mare, visto come voglia di libertà, di introspezione e pace interiore, oltre che desiderio di fuggire dai logorii quotidiani.

“Dalla Pace del Mare Lontano” otterrà grandi riconoscimenti tra cui la Targa Tenco come migliore opera prima dell’anno. Notevoli, nel curriculum artistico del cantautore crotonese, anche le varie collaborazioni con grandi nomi del jazz e della musica brasiliana come il grande armonicista belga Toots Thielemans, Gal Costa ma anche Gegè Telesforo, Gino Paoli, Samuele Bersani, Chiara Civello, tra i tanti. La discografia di Sergio Cammariere prosegue con altri lavori sempre all’insegna della qualità, capaci di rinverdire i fasti della musica italiana dei tempi che furono, abbinandola sapientemente ai vari colori e umori del jazz, risultando di facile fruizione ma non per questo banale. Il tutto è anche dovuto alla presenza di ottimi musicisti della scena jazz tricolore che ci offrono un suono di classe ma carico di vitalità e capace di regalare grandi emozioni e suggestioni. Per chi è in cerca di musica rilassante e di cantautorato italiano di gran classe magistralmente arrangiato e suonato “Dalla Pace del Mare Lontano” è un disco ad hoc, oltre ad essere un ottimo modo per approcciarsi all’arte di Sergio Cammariere.

Fonte foto: profilo ufficiale Facebook dell’artista

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