Là dove Maradona incantava con giocate magiche e un mancino mai più rivisto nella storia del calcio, oggi Higuain segna con media da capogiro e disarmante facilità, tornando a far sognare una città che merita di farlo. Là dove Platini disegnava schemi e traiettorie conditi da tre palloni d’oro che all’epoca significavano davvero qualcosa, oggi Dybala incanta con una continuità di rendimento che nessuno preventivava nell’estate del cambiamento bianconero. È la storia che si ripete, con un pizzico di nostalgia per le maglie da fuori e i capelli spettinati dei mitici anni ’80. È di nuovo Napoli contro Juventus, con interpreti diversi ma col medesimo, immutabile fascino.
Già, il campionato di Serie A oramai sembra essere una questione per due, con l’Inter e la Fiorentina che perdono terreno e contatto dalle due di testa, ma che soprattutto danno l’impressone di non potersela giocare ad armi pari. Di contro, c’è un Napoli inarrestabile e trascinato da un Pipita versione “Attila” (20 gol in 20 partite), che vince e dimostra tutta la propria forza, insieme ad un’accresciuta mentalità: 3-1 al bellissimo Sassuolo di Di Francesco e primato confermato, con tanto di saluto alla curva sulle note di “Un giorno all’improvviso”. Di contro, c’è una Juventus che sembra tornata il solito carro armato: dieci vittorie di fila, ultima delle quali il 4-0 nella nuova Dacia Arena di un’Udinese fin troppo arrendevole, che riportano la Madama laddove le compete e che dimostrano quanto la Juve sia una squadra dalla non comune forza mentale.
Le due scappano, dunque, e si apprestano a dar vita a un duello che si preannuncia lungo e senza esclusioni di colpi.
L’undici di Sarri gioca a memoria e dà l’impressione di aver scalato l’ultimo gradino nella scala che porta alla consapevolezza dei propri mezzi; gli uomini di Allegri hanno compattezza, abitudine alla mancanza di ossigeno e, soprattutto, una coperta lunghissima in termini di rosa.
L’undici di Sarri, però, non sa cosa significhi combattere per un intero campionato in vista del primo posto e non può vantare i ricambi della Juve; gli uomini di Allegri, però, hanno perso trascinatori come Pirlo e Tevez che, alla lunga, potrebbero far pesare la propria assenza, senza parlare dell’impegno Champions che porterà via linfa ed energie.
Ergo, quest’anno ci sarà da divertirsi. Complice un eventuale ritorno in corsa delle inseguitrici. Certo, difficile. Con due squadre così le altre faranno fatica, proprio come negli ’80. Sarà sfida affascinante tra azzurri e bianconeri, nel bel mezzo di una rivalità che va oltre le mere questioni calcistiche. Mettetevi comodi: sugli schermi c’è di nuovo Napoli-Juventus.
di Antonio Fioretto
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