Il triangolo sì. A chi non è mai capitato di parlare e fantasticare di fare sesso a tre?
Si può fare sesso a tre fra amici, per puro divertimento, per curiosità, per fuggire da un rapporto stagnante o per ritrovare magari la propria identità sessuale. Accade che coppie stabili e felici introducano un “terzo comodo” nella camera da letto.
Alcune persone includono questa esperienza nella loro lista dei desideri e vogliono provarlo solo una volta, mentre per altri diventa più una scelta di vita, in cui si finisce per praticarlo regolarmente.
Sorvoleremo sul sesso tra amici, a scopo di puro divertimento, perché fondamentalmente l’argomento non ha molto appeal.
Implica una sessualità genitale e anonima, gestuale e insignificante, priva di partecipazione emotiva.
Ma una sessualità disgiunta dal pathos diventa noiosa.
Ci focalizzeremo invece sul sesso a tre all’interno della coppia e delle sue declinazioni, per capire come si innescano certe dinamiche e come si può vivere, paradossalmente, in maniera equilibrata il fuoco della passione erotica.
Il personaggio centrale del triangolo
All’interno della coppia esiste un personaggio centrale, diciamo il “promotore” dell’iniziativa erotica a tre.
Egli può scegliere tra una relazione omosessuale e una di sesso opposto o può essere completamente bisessuale.
1) Potrebbe essere un personaggio gay o etero “confuso” sulla propria sessualità o che cerca di capire se stesso;
2) Nel caso si tratti di un transgender, egli tenderà a coinvolgere implicitamente o esplicitamente Trans Equals Gay, collegando una relazione con il suo sesso precedente all’identificazione con quello attuale.
3) Se il personaggio centrale è un “casuale”, un Sex Shifter, un tale mix di amori diversi potrebbe solo avere uno scopo godereccio;
4) Altro personaggio centrale può essere il voyeur, che gode solo nel vedere l’atto senza parteciparvi direttamente.
La triade: non solo sesso
Si parla di triade o throuple (un mix delle parole coppia e tre) quando oltre al sesso, si instaura una relazione romantica tra tre persone, in cui ognuna di esse è intimamente legata alle altre due.
Alcune triadi sono “polifedelitiche”.
Questo significa che la triade potrebbe essere considerata “chiusa”, in quanto i membri di essa non frequentano altre persone al di fuori della stessa.
In questo caso, la triplice coppia si impegna nel ménage a trois, tanto quanto le coppie tradizionali, nonostante manchino quadri legali per riconoscere le loro relazioni.
Spetta poi alla loro libera e totale discrezione stabilire quale approccio vogliano adottare, in termini di chi fa sesso con chi, dove dormono tutti, come funzionano le serate degli appuntamenti e altri dettagli.
In altre situazioni, la triade può essere “aperta”, cioè si possono avere relazioni al di fuori della stessa, purché si rispettino determinati accordi.
I membri della triade potrebbero ad esempio voler essere consultati prima che un membro esca con qualcuno al di fuori di essa, o no. Potrebbe esserci un membro della triade che non desidera uscire con lui, mentre gli altri due lo fanno.
Il ruolo dell’unicorno nella triade
Con il termine “unicorno” si indica un individuo, molto spesso una donna eteroflessibile o bisessuale/pansessuale, che una coppia cerca per formare una triade.
Le coppie che più frequentemente vanno a caccia di unicorni sono composte da un uomo etero e una donna bisessuale.
L’unicorno viene spesso “oggettivizzato” dalla coppia.
Cessa cioè di essere visto come una persona, ma come un oggetto a beneficio esclusivo dell’unità di coppia esistente.
Il triangolo nella coppia “tradizionale”
Oltre alla triade affettiva, anche una coppia tradizionale può desiderare il sesso a tre, anche se in maniera puramente occasionale.
Prima di lanciarsi, sarebbe opportuno ragionare sulle motivazioni che spingono a cercare questa “trasgressione erotica”.
Se si pensa di iniziare un rapporto a tre come un’esperienza condivisa con il partner, un modo per divertirsi in egual misura, allora potrebbe essere un’avventura divertente e appagante per entrambi. Se, tuttavia, la motivazione si basa sul non sentirsi sessualmente soddisfatti dal partner o sul fatto che magari si è sviluppata una forte attrazione per la terza persona, sarebbe meglio evitare. Oltre a rovinare il rapporto di coppia, l’esperienza potrebbe essere deludente.
Dove trovare il terzo “comodo”?
Trovare un partecipante disponibile è spesso più difficile di quanto si possa pensare. Alcune persone consigliano di evitare amici e conoscenti stretti. Più per una questione di imbarazzo che altro.
In certi casi, quando l’amicizia è molto solida e c’è complicità, questa scelta potrebbe invece rivelarsi ottima.
Se si sceglie l’opzione “illustre sconosciuto“, ci si può affidare ai vari siti di incontri su internet, ma sarebbe preferibile conoscere il partner occasionale per una serie di ragioni: una su tutte la chimica.
Tra le app, Tinder dà la possibilità di impostare il genere sessuale sulla voce “coppia”. Anche su OKCupid si può segnalare lo stato e il tipo di relazione, cosa che consente di filtrare le persone più adatte.
Triangolo sì: e dopo?
Dopo aver consumato l’atto erotico, bisognerebbe condividere con il partner le sensazioni provate. Era quello che speravate entrambi? Se la risposta è negativa, meglio chiarire, in modo che non diventi dannosa. Se invece è stata appagante, non c’è motivo per non riprovare.
Quando il triangolo fa male
Ovviamente voler fare una cosa a tre tra adulti consenzienti è una fantasia comune e totalmente sana, e le triadi sono uno dei tanti modelli di relazione che possono funzionare per persone diverse. Il problema non è nel desiderio.
Una sessualità condivisa, va bene se suscita un fuoco, perché la vita non può essere una desertificazione delle emozioni. L’errore è nei modi dannosi e oggettivanti in cui alcune persone cercano di trovare qualcuno che soddisfi quel desiderio.
Quando quei potenziali terzi diventano solo il sogno di “una notte selvaggia”, “un regalo di compleanno” o rientrano nel vago ma onnipresente “divertimento”.
Foto di Gracini Studios da Pixabay
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