Il nostro percorso attraverso il magico numero 7 prosegue cercando, con qualche volo di fantasia, di esaminare il carattere dei singoli personaggi della famosa favola per bambini (da non confondere con quella, altrettanto famosa, per adulti).
Prima di tutto una sintesi della storia originale:
I nani abitano in una casetta nel bosco e lavorano in una miniera.
Un giorno trovano nella loro casa la principessa Biancaneve, scampata all’ira della regina che la vuole morta.
I nani ospitano la dolce Biancaneve, che in cambio li accudisce nelle faccende domestiche (e non commento ma direi che questa parte della storia sia poco educativa per una bambina!).
Nonostante le raccomandazioni dei nani Biancaneve cade diverse volte preda degli attacchi della cattiva matrigna (il che fa dubitare anche il bambino più ingenuo della sanità mentale della ragazza).
La regina (che conosceva bene Biancaneve) non desiste e riesce farle assaggiare una mela avvelenata e ucciderla (apparentemente).
I nani, credendola morta (!) la pongono in una in una bara di cristallo (una specie di surgelatore trasparente?).
Un principe si innamora della ragazza surgelata e se la porta a casa (necrofilo!),
Nel trasporto il pezzo di mela le cade dalla bocca e lei si risveglia (no comment).
Proviamo ora a vedere come se la cava Biancaneve con questi 7 simpatici omini, la cui caratterizzazione è ad opera del geniale Walt Disney, e del suo film datato 1937.
E’ interessante osservare che Biancaneve è una delle poche donne che ha 7 uomini a sua disposizione, mentre una leggenda metropolitana attribuisce all’uomo la prerogativa di avere 7 donne al mondo, tacendo però che, ammessa la veridicità dell’informazione, tale proporzione è dovuta alla maggiore longevità della donna rispetto all’uomo (quindi uomini fate poco gli spiritosi perché almeno 5 delle donne a vostra disposizione è ultra settantenne!).
Se voi foste Biancaneve, chi scegliereste???
- Dotto – il padre
E’ decisamente il capo del gruppetto. Il più grande, maturo e saggio… rappresenta l’uomo affidabile, su cui poter contare. Chi di voi donne vorrebbe accanto un uomo così?? Sensato, intelligente, colto, con la soluzione sempre a portata di mano… al massimo lo vorrei come padre!
- Pisolo – il peluche
Rappresenta l’uomo pigro, letargico e silenzioso, oseremmo dire accidioso. La sua depressione e contagiosa e si tende ad evitarlo e a lasciarlo dormire. E’ sempre stanco ma non è per il motivo che pensate voi!
- Mammolo – la sorellina
Timido ed insicuro, arrossisce molto spesso, è sensibile e premuroso, comprende al volo le esigenze delle donne, è un bel tipo ed è sempre elegante e curato. Nel cartone animato ha delle lunghe ciglia e Biancaneve lo adora ma, come accade anche nella realtà, è gay. Perfetto per un pomeriggio di shopping!
- Brontolo – il fascino maschio
Rappresenta l’uomo che vuole fare il rude. Qualcuno gli ha detto che essere burbero fa fascino ma deve essere stato un suo rivale (o Marco Ferradini nella famosa canzone-tormento “Teorema”?). Ha la barba incolta alla Mickey Rurke, e le magliettine sotto l’abito in lino come Don Johnson, ha un aspetto scontroso e irascibile, sempre…
Va bene, sei affascinante e non vediamo l’ora di sciogliere le tensioni del nostro corpo sotto le tue mani sapienti… ma uno davvero “brontolo” pensate che a letto sappia essere altruista e paziente? Mah… provate e scrivetemi!
- Eolo – lo stordimento etilico
Il Dio greco dei venti, il suo starnuto è capace di spazzare via oggetti e persone… speriamo sia solo lo starnuto ad essere letale! Però è allegro e divertente. Fra Bacco, tabacco e Venere direi però che sceglie il primo e dopo cena crolla ubriaco e non se ne fa nulla!
- Cucciolo – l’eterno bambino
E’ l’eterno bambino che suscita istintivamente simpatia e tenerezza. Immedesimatevi in questo personaggio se volete conquistare le donne dallo spiccato istinto materno! Le altre vi manderanno a quel paese anche se… donne attenzione! Cucciolo ha una grande dote: è muto!
- Gongolo
In inglese Happy. E’ l’unico sempre allegro e contento! Sprizza gioia da tutti i pori. Non occorre che ve lo dica io il perché??
di Patrizia Calamia
Per la categoria – spirituale, prima che fisica – dei nani (anche se sette, giammai setta), meglio lasciar parlare l’arte.
Anzitutto il cinema: in primis, il Werner Herzog di “anche i nani hanno iniziato da piccoli” (1970), opera folle interpretata esclusivamente da attori nani non professionisti; a seguire, il nano serial killer con mantellina rossa simil Cappuccetto Rosso che, nei primi anni ’70, ci fece sobbalzare sulle poltrone nella sequenza finale di “A Venezia un dicembre rosso shocking”, in cui massacra a coltellate il protagonista che l’aveva inseguito per le calli scambiandolo per la reincarnazione della figlioletta morta tragicamente. Per chiudere, il più recente (1995) e meno inquietante “Frankie delle stelle”, il cui protagonista omonimo è interpretato da due attori nani, uno da bambino e l’altro da adulto.
Passando alla musica, giù il cappello di fronte a sua maestà Fabrizio De Andrè, nel cui album “non al denaro non all’amore né al cielo” – trascrizione discografica, datata 1971, della poetica “Antologia di Spoon River” di Edgar Lee Masters – non possiamo certo dimenticare il ritratto in versi di un nano che ci lasciò in “un giudice”:
“Cosa vuol dire avere/un metro e mezzo di statura,
ve lo rivelan gli occhi/e le battute della gente,
o la curiosità/di una ragazza irriverente
che vi avvicina solo/per un suo dubbio impertinente:
vuole scoprir se è vero/quanto si dice intorno ai nani,
che siano i più forniti/della virtù meno apparente,
fra tutte le virtù/la più indecente”.