Le elezioni sono finite e quell’instabilità che c’era prima è rimasta, aggravata dallo stesso risultato elettorale.
Se avessimo una classe politica degna di questo nome e se vivessimo in una democrazia perfetta, nessuna incertezza vi sarebbe, si avrebbe una coalizione di governo che rispetterebbe il risultato delle urne .
Ma siccome tutto questo non ci appartiene, stiamo, come spettatori passivi, ad ascoltare le diatribe legate solo al potere di pochi, gli eletti.
Questa situazione di stallo non agevola la ripresa nè blocca la crisi finanziaria.
Tutti sappiamo che senza un governo stabile non si possono fare quelle riforme che il popolo chiede e che sono l’unico vero interesse dei cittadini.
Avere una legge elettorale o una legge anticorruzione, non da sollievo alle imprese né alle famiglie, le leggi che servono al paese sono diverse e attengono tutte al settore finanziario, taglio di tasse, occupazione, sanità e costi della giustizia.
Ma di queste non se ne parla da parte di nessuno dei Leader e non leader dei partiti, come se il segnale dato con il voto fosse solo carta straccia.
A questo punto sembra necessario lanciare un sondaggio tra le persone dimenticando le bandiere e le squadre politiche, pensando da cittadini liberi.
Sondaggio che deve avere lo scopo di sturare le orecchie ai politici vecchi e nuovi, che invece di pensare chi ha vinto o perso e cosa fare per mantenere lo status acquisito ,ascoltino per la prima volta noi elettori.
Dobbiamo essere noi a dire cosa vogliamo, senza lasciare a loro alcuna interpretazione.
Quindi le domande a cui rispondere con un numero sono le seguenti:
1) andare a votare subito con questa pessima ed iniqua legge elettorale;
2) formare un governo con a capo Bersani (in quanto leader del partito di maggioranza relativa) con il semplice mandato di fare nei 100 giorni la modifica alla leggeil taglio dei parlamentari e dei loro emolumenti e benefit, fissando lo stipendio dei parlamentari a quanto percepito come media dei tre anni del loro unico, cud o 730, con un tetto massimo di € 7000 lordi, e segni la strada per il prossimo governo per ridare fiato all’economia; 3) si faccia un governissimo con PD e PDL che faccia le riforme di cui sopra oltre garantire stabilità economica e fiscale per 5 anni. elettorale, il taglio dei parlamentari e dei loro emolumenti e dei benefit, fissando detto emolumento nella somma derivante dalla media delle ultime tre dichiarazioni dei redditi dell’eletto con un tetto massimo di 7.000,00€ lordi, e decreti legge che indichino al nuovo governo la strada per il risanamento e ridare fiato all’economia;
3) fare un governissimo tra PD e PDL che faccia le riforme di cui al punto 2), oltre a quelle necessarie per dare stabilità economica e fiscale al paese per i prossimi 5 anni .
Dite la vostra scrivendo il numero relativo alla opzione che ritenete realizzabile e, se volete, lasciate un commento.
di Antonio Caliò
foto: aciclico.com
Ho trovato un po’ di confusione nell’articolo.
1) Andare al voto senza cambiare la legge elettorale che significato avrebbe? I risultati sarebbero identici: dubito che i cittadini possano pensare di cambiare il voto dopo un mese in cui nessuno ha governato. E’ un’ipotesi irrealistica; al massimo, la possibilità sarebbe quella di tornare al voto subito dopo aver cambiato la legge elettorale. Ed è proprio quello a cui si sta pensando.
2) L’alternativa è quella di un governo tenico/d’intesa/di coalizione (chiamatelo come volete) che sia in grado, dopo aver cambiato legge elettorale e prima di riportarci alle urne, di provvedere alle contingenti istanze economiche e sociali del Paese. Nè è ipotizzabile una collaborazione tra Pd e Pdl: due programmi, due assunti, due mentalità (troppo) differenti.
Andrea mi sono limitato a riportare le tre posizioni attuali su cui discutono gli eletti. in germania , svizzera ed austria, dove la politica è al servizio del cittadino e non viceversa il problema non ci sarebbe stato e non c’è, vedi le coalizioni di governo che fanno poi camminare il paese. da noi questa intelligenza sociale manca. se pensiamo che si deve fare una legge anticorruzione senza eliminare la vera fonte della corruzione cioè la burocrazia, che uccide poi, anche lo sviluppo, allora il sondaggio appare necessario per dire loro cosa la gente vuole.
Mi riferivo in particolare al tuo punto 1, «andare a votare subito con questa pessima ed iniqua legge elettorale». Tale ipotesi non è tra quelle in discussione, né si potrebbe pensare ad una cosa del genere essendo il ritorno al voto ventilato proprio per permettere la formazione di una maggioranza in grado di governare il Paese attraverso l’utilizzo di un’altro sistema elettorale; tornare al voto con lo stesso non farebbe che replicare il già noto risultato, pare evidente.