Test scientifici hanno rilevato che lo squalo bianco cambia il suo colore da grigio scuro a grigio chiaro durante la caccia
Squalo bianco: il più grande pesce predatore
Lo squalo bianco, possiede file di circa 300 denti e un peso che può superare le 2,2 tonnellate. Per tali caratteristiche è considerato il pesce predatore più grande del Pianeta.
Fin qui, nulla di nuovo.
A sorprendere sono i risultati di una singolare ricerca, secondo cui questo meraviglioso essere oceanico, sarebbe in grado mimetizzarsi (cambiando colore), per cacciare.
Un esperimento altamente tecnologico
Gli esperimenti atti a dimostrare questa ipotesi, hanno avuto luogo a Seal Island, al largo di Città del Capo, in Sudafrica.
I ricercatori hanno inizialmente trascinato al largo una foca come esca, avvalendosi di una barca telecomandata.
Ciò ha permesso loro di attirare gli squali (animali abbastanza difficile da immortalare) e farli affiorare in superficie. Il tutto è stato filmato con un drone. Hanno inoltre usato una gabbia per catturare filmati degli squali in acque più profonde.
Poi hanno posizionato dei pannelli di colore bianco, grigio e nero e fotografato gli animali a ogni emersione, usando le cartelle colori come riferimento.
Il test è stato ripetuto più volte nell’arco della giornata. Per essere certi del risultato, i ricercatori hanno utilizzato un software grazie al quale hanno potuto correggere variabili quali: le condizioni meteo, la saturazione della luce e le impostazioni della fotocamera. Peculiarità che potevano in qualche modo alterare il colore.
Risultato?
Uno squalo, identificato sulla pellicola per via di un evidente ascesso sulla mandibola, ha cambiato il suo colore dal grigio scuro a tonalità decisamente più chiare, in diversi momenti della giornata.
Secondo step del test sullo squalo bianco
Successivamente, gli scienziati hanno prelevato (con una pistola per freccette) dei piccoli campioni di tessuto da tre squali. Infine hanno analizzato il tutto in laboratorio.
L’obiettivo era quello di capire se il cambiamento cromatico dipendesse da una capacità di controllo ormonale, possibilmente legata al comportamento e all’ambiente dell’animale.
Grazie a una fotocamera per time-lapse e un microscopio confocale, i ricercatori hanno analizzato i melanociti dello squalo. Con grande stupore, hanno effettivamente riscontrato che il colore mutava a contatto con l’adrenalina.
Inoltre, un altro ormone chiamato melanotropo (ormone che stimola i melanociti), conferiva al colore delle tonalità più scure. A mutare il colore, la parte dorsale o superiore.
Non è una questione di contrombreggiatura
Secondo gli scienziati, non si tratterebbe di “contrombreggiatura”, una strategia di mimetizzazione per cui la parte superiore dell’animale è naturalmente più scura, mentre la parte inferiore è più chiara.
La contrombreggiatura è un fenomeno naturale, che consente agli animali di mimetizzarsi sia nelle oscure profondità marine, sia nelle zone più superficiali, illuminate dai raggi del sole.
Ad oggi, non esiste letteratura scientifica sufficiente che possa dimostrare l’eventuale capacità dello squalo bianco di cambiare il colore della propria pelle. Da qui, la curiosità di trovare delle spiegazioni al fenomeno.
Il commento dei ricercatori sulle capacità mimetiche dello squalo bianco
Entusiasta del risultato Gibbs Kuguru, scienziato e genetista esperto di squali dell’Università e Istituto di Ricerca di Wageningen nei Paesi Bassi (vincitore nel 2022 del National Geographic Wayfinder Award).
“Volevamo sollecitare queste cellule di squalo in modo da innescare la reazione che mettono in atto in risposta a determinati stimoli, come la luce del sole o uno stato emotivo [come quando l’animale avvista una potenziale preda], per vedere se queste condizioni determinassero un cambiamento nel colore”.
“Così abbiamo fatto una serie di test, e non solo ha funzionato, ma è stato un grande successo”, prosegue lo scienziato.
E se invece si trattasse di “abbronzatura”?
Michelle Jewell, studiosa del comportamento dello squalo bianco al Michigan State University Museum (non ha preso parte alla ricerca) ha fornito una sua spiegazione al fenomeno.
Probabilmente il cambiamento cromatico sarebbe solo una forma di “abbronzatura”. Quando gli squali trascorrono molto tempo nelle acque basse, dove i raggi del sole sono più forti, il loro colore potrebbe variare.
Questa ipotesi era stata già avanzata da uno studio del 1996.
In effetti, quando nuotavano in acque più basse, alcuni giovani esemplari di squalo martello smerlato tenuti in cattività, diventavano più scuri rispetto a quelli che si immergevano in acque più profonde.
In questo caso tuttavia, il cambiamento cromatico, registrato nell’arco dello stesso giorno, tenderebbe a confutare lo studio precedente.
“Non avevamo pensato che fosse un aspetto che gli animali potessero innescare in modo attivo”, spiega Jewell, “ma in effetti in termini evolutivi ha molto senso”.
Uno studio che va approfondito
Dal momento che i dati provengono da un numero ristretto di osservazioni, lo studio necessita di ulteriori verifiche.
Ad ogni modo, si tratta sicuramente di una scoperta molto interessante.
Fra gli obiettivi degli scienziati, c’è quello di identificare uno schema comportamentale che possa far comprendere quando e perché gli animali attivano il loro camuffamento.
Una delle spiegazioni potrebbe essere che quando cacciano in uno sfondo chiaro, diventano più chiari. E se sono in profondità nell’oceano, diventano più scuri, in modo simile alle capacità mimetiche di altri animali. Il tutto in maniera volontaria.
Fonti: National Geographic – naturworldnews.com
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