“Aho che famo annamo allo stadio oggi?” “si daje..e li bijetti?” “li compramo lì, se no ce starà qualche bagarino”. Questo era il dialogo che fino a pochi anni fa il tifoso romano, laziale o romanista che fosse, faceva prima di una partita di calcio.
Poi allo stadio si stava uno sopra l’altro, soprattutto nelle curve, ci sia arrangiava, l’importante in molti casi era partecipare all’evento, abbracciarsi, cantare, contestare, vivere l’evento. Che poi la partita si vedesse bene o no, quello non era poi importante.
Ora tutto è cambiato, lo Stadio Olimpico, è diventato una stadio blindato, i biglietti bisogna prenderli prima, presentando documenti, tessera del tifoso a parte, sedersi al posto assegnato, guai a cambiarlo, pena il DASPO.
Certo alcune frange del tifo romano sono state colpevoli di veri e propri reati, soprattutto se si considerano gli scontri organizzati contro le forze dell’ordine.
Per la stagione calcistica 2016-2017, il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduta dal prefetto Paola Basilone, ha previsto una serie di misure per “l’accoglienza degli spettatori” (sic), tese a migliorare la sicurezza dello Stadio Olimpico.
A iniziare da Sabato 20 agosto, infatti, per la gara Roma-Udinese, prima partita del campionato di calcio di serie A, i tifosi che attraverseranno i tornelli di ingresso allo stadio saranno ripresi da telecamere con rilevatori di impronte biometriche. La prefettura di Roma ha precisato che gli impianti tecnologici, presenti ai tornelli anche nella passata stagione, non rilevano le impronte digitali ma ora, per mezzo di un software studiato insieme al Garante della privacy, registrano altri dati biometrici, dalla distanza degli occhi alla lunghezza del naso e lo spessore delle labbra.
Certo i recenti eventi terroristici, fanno pensare che occorra per le Forze dell’Ordine una strategia di prevenzione più accurata, con un controllo capillare anche di tutte le persone che accedono a manifestazioni pubbliche. Le immagini saranno conservate per una settimana, dopo dovranno essere distrutte. Nel frattempo questi dati dovranno essere confrontati con altri già acquisiti. Appunto, ma quali? E dove sono stati acquisiti? Al momento nulla ci è dato sapere.
Certo la cosa ha destato perplessità. I tifosi più accaniti parlano di schedatura di massa, un modo per far si che la gente non vada più allo Stadio a favore delle TV a pagamento. Insomma un complotto organizzato, per fare soldi sulle spalle del tifoso. Altri meno “inveleniti” si pongono altre domande. La prima perché proprio allo Stadio Olimpico? E gli stadi in città come Milano, Napoli Firenze ecc sono tutti oasi di tranquillità o sicurezza?
C’è un particolare accanimento nei confronti delle due tifoserie, quella romanista e quella laziale? Oppure ci sono validi motivi per credere che lo stadio Olimpico, forse anche la città di Roma, sia a rischio?
Al momento non ci sono risposte valide, anche se propendiamo più per la seconda. Quindi caro tifoso, appena arrivi al tornello, fai un bel sorriso, saluta la telecamera, fatti ben inquadrare perchè la biometria è tanto bella, ma può sbagliarsi.
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