Quasi ogni persona che possegga un televisore o sia andata al cinema è venuta involonatriamente a contatto con un filone letterario/cinematografico chiamato Cyberpunk, Blade Runner e la serie di Matrix sono le pellicole più famose di questa genia di ambientazioni fantascientifiche, ipertecnologiche nonché distopiche; ma da qualche anno a questa parte seguendo una specie di onda Revival della Cyber Culture sia letteraria, con il recentissimo Pandemona – Noir 2077 dell’italianissimo scrittore Marc Welder, che cinematografica, con Natural City che è considerato la versione Coreana del già citato Balde Runner, si va alla “scoperta” di un altro genere “derivato” dal Cyberpunk: lo Steampunk.
Intanto mi preme dire che, come per Matrix e Blade Runner, la cosa in Italia e specificatamente agli occhi dei non addetti ai lavori era già stata percorsa dalle pellicole Wild Wild West con Will Smith e La Leggenda Degli Uomini Straordinari con un irresistibile Sean Connery, ma cosa c’entrano dei film ambientati in un periodo vittoriano rispetto a delle ambientazioni futuriste e tecnologicamente avanzate?
Lo Steampunk si basa su un idea assolutamente affascinante, la tecnologia estremamente avanzata del Cyberpunk trasportata in epoca vittoriana senza l’uso dell’elettricità, ma della forza vapore.
Tutti i marchingegni estremamente evoluti, che possono essere presenti in una saga fantascientifica, vengono spogliati del metallo, della plastica, della gomma e del PVC, vengono fatti in acciaio, vetro e legno e alimentati non dall’elettricità ma dal vapore, come le locomotive o le navi di quel periodo; questo significa aprire le porte non all’immagine di un futuro prossimo, ma a quella di un presente assolutamente diverso; questo metro narrativo sostituisce in toto l’idea che si ha della fantascienza: ambientazioni spaziali, città fortezze, megalopoli post-industriali, pirateria genetica e guerre informatiche in un universo post-atomico che noi possiamo immaginare come un eventuale futuro, con tutti i messaggi di allerta del caso.
Questo immaginario viene deviato se non addirittura cancellato dalla messa in discussione, sempre a livelo narrativo e di puro intrattenimento o semplice estetica, di un presente che si basi su un improvviso salto in avanti tecnologico; molto probabilmente se gli scenari dello Steampunk fossero stati effettivi e reali, la nostra attuale epoca avrebbe rappresentato una realtà Cyberpunk come noi la vediamo nei film e nella letteratura di genere.
Daniele Penitenti
Consigli Letterari a tema:
Trilogia Steampunk di Paul Di Filippo
La Macchina Del Tempo di H.G. Wells
Viaggio Al Centro Della Terra di Jules Verne
Ventimila Leghe Sotto I Mari di Jules Verne
A Nomad Of The Streams di Michael Moorcock
Foto: blogs.sfweekly.com
Scrivi