Nei primi anni ‘70 due compagni di college, Donald Fagen e Walter Becker, uniscono i loro cervelli per dare vita a un gruppo che scriverà delle pagine di spessore del pop-rock: gli Steely Dan.
La loro musica si discosta dagli stilemi del rock più convenzionale: utilizzano elementi di jazz, funk, fusion, soul e R&B, grazie a massiccia presenza di piano elettrico Rhodes, brillanti fraseggi di sezione fiati, solidi groove di batteria e basso su cui poggiano chitarre dal sapore jazz-rock. A tutto questo si aggiungono anche i testi, spesso criptici , carichi di humour nero e frequenti giochi di parole oltre che di slang. Vengono spesso raccontate storie ricche di riferimenti culturali, che traggono ispirazione dalla vita nelle città di Los Angeles e New York(in cui hanno vissuto Fagen e Becker) e dove sono protagonisti personaggi fittizi e celebri.
La cultura, infatti, è un elemento costante nella musica degli Steely Dan. Già il loro nome prende spunto da un termine utilizzato nel romanzo “Il Pasto Nudo” di William S. Burroughs, che indica nientepopodimeno che un vibratore a vapore.
Un elemento che non passa inosservato nella loro musica è la pulizia tecnica sonora, oltre che la cura maniacale e certosina degli arrangiamenti in studio. Tutto per un suono capace di fare la gioia degli audiofili.
“Countdown To Ecstasy”, disco del quale vi parleremo oggi, a Luglio ha compiuto 50 anni e ancora oggi mantiene intatto il suo fascino. Arriva dopo il successo del loro esordio, “Can’t Buy A Thrill”(1972).
Sebbene Donald Fagen e Walter Becker non fossero soddisfatti del loro secondo album, per via della fretta dovuta agli impegni con i tour, è un lavoro che ci mostra la loro genialità ai massimi livelli, grazie alla presenza di pezzi come “Bodhisattwa”, dal travolgente ritmo boogie, e “Show Biz Kids”, caratterizzata da arpeggi chitarristici blues e un pianoforte jazzato incalzante. Imperdibili anche “My Old School”, dall’inebriante sapore rhythm n’ blues, e “Your Gold Teeth”, dagli umori jazz-fusion e con un brillante assolo di piano elettrico Rhodes.
Pur essendo, a livello di vendite, meno fortunato del predecessore “Can’t Buy A Thrill”, “Countdown To Ecstasy” col tempo guadagnerà menzioni di rilievo e recensioni entusiastiche in molte riviste musicali autorevoli, tra cui Rolling Stone. Dopo questo lavoro, la premiata ditta Fagen & Becker ci delizierà fino al 1980 con album capaci di alzare l’asticella al pop/rock anni ‘70, donando ad esso una nuova sfumatura, grazie alle sonorità ricercate che col tempo faranno scuola.
Altro aspetto importante è l’apporto di rinomati session-men da jazz e dintorni. In “Gaucho”(1980), nel brano “Time Out Of Mind” troveremo anche il mitico Mark Knopfler in un assolo di chitarra. Notevole anche la carriera solista di Donald Fagen, con opere di alta caratura artistica in cui porterà avanti lo stile della sua band, uno su tutti “The Nightfly”(1982).
Negli anni ‘2000 effettueranno reunion sporadiche in alcuni album e concerti live e in lavori in studio come “Two Against Nature”(2000) ed “Everything Must Go”(2003).
Colti ed elitari, ma soprattutto restii alle rigide regole dello show-business, gli Steely Dan hanno saputo rappresentare un altro volto del rock e il loro stile, anni dopo, farà la gioia di artisti come Remy Shand e Mayer Hawthorne, che non mancheranno di citarli tra le loro più importanti influenze artistiche.
Fonte foto: pagina Facebook Steely Dan
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