In alcune lingue, più che in altre, troviamo l’utilizzo delle figure retoriche; fra le più utilizzate ecco apparire: la metafora, la sineddoche e la similitudine.
Quest’ultima soprattutto viene impiegata quando si vuole conferire un chè di suggestivo al contesto, financo a poeticizzarlo.
E quindi ecco che i fantastici occhi di lei diventano “blu come il mare” e i suoi capelli “neri come l’ebano”.
Poi troviamo quelle similitudini che in qualche misura sono piuttosto delle vere e proprie equazioni matematiche genere: x : y = a : b come ad esempio il verbo partire che spesso viene associato al verbo morire, nel senso che ogni partenza rappresenta in qualche modo un addio e di conseguenza la fine/la morte di un’epoca o semplicemente di una realtà di vita.
A questo punto proporrei l’equazione oggetto della mia riflessione: partire sta a morire così come amare sta a volare…perché??? Ora ve lo spiego.
Se ci pensate bene alcune delle scene d’amore più emozionanti del grande schermo non vengono associate al volo??? Una per tutte: Titanic. Quando Jack e Rose sono sulla prua della nave e realizzano il reciproco sentimento, lui non le fa forse percepire la sensazione di volare!?! E quante volte sentiamo amici, conoscenti che hanno da poco conosciuto il grande amore e si esprimono con frasi del tipo: “Quando sto con lui/lei mi sembra di volare”?
Eh già, cari amici, perché in fondo l’ebbrezza del volo, non è così diversa dall’eccitamento dei primi incontri…sono entrambe esperienza estreme e uniche ogni volta, ma soprattutto ci portano in uno stato di estasi senza precedenti. E poi c’è il fattore rischio, che non va sottovalutato, che appartiene di nuovo ed ambedue.
Cosa dire di più!?!…Lanciatevi dunque e comunque vada sarà un’esperienza da capogiro!!!
La luna consiglia: una corroborante doccia di ghiaccio da abbinare ad una rigenerante seduta in sauna…luna calante ovviamente!
E se…voleste “prendere il volo” per una meta insolita perché non fare un salto al “Bungee center salle” in Abruzzo?!?
di Eleonora Rossi
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