I dati conseguenti l’esperimento Cngs (Cern Neutrino to Gran Sasso) confermano che i Neutrini viaggiano ad una velocita’ di circa 60 nanosecondi superiore a quella della luce, il limite della velocità nel cosmo stabilito dalla teoria della relatività di Einstein.
Le anomalie sono state osservate dal rivelatore Opera, che ha analizzato un fascio di neutrini lanciato dal Cern di Ginevra verso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Basandosi sull’osservazione di più di 15.000 neutrini prodotti dall’acceleratore Super Proton Synchrotron (Cern) e che raggiungono il Gran Sasso dopo un percorso di 730 Km, i ricercatori hanno dimostrato che i Neutrini hanno impiegato 2,4 millisecondi per coprire l’intera distanza, in anticipo di 60 nanosecondi rispetto al valore atteso. La conclusione è che i neutrini superano di circa 20 parti per milione i 300.000 chilometri al secondo della velocità della luce. Il tempo tra il sito di Ginevra e del Gran Sasso è stato sincronizzato con una accuratezza dell’ordine del nanosecondo e le distanze sono state misurate ammettendo un’incertezza di 20 centimetri sui 730 Km totali. Se confermato, l’esperimento aprirebbe una nuova pagina nella storia della fisica che potrebbe mettere in discussione la teoria della relatività formulata da Einstein e fin’ora confermata nei vari esperimenti e accettata dall’intera comunità scientifica. Per questo motivo i dati saranno ulteriormente analizzati al fine di individuare inesattezze o errori sistematici prima di pervenire ad una conclusione certa.
Yari Sanfelice
Foto: francescoiacopino.com
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