Sutri e le sue memorie etrusche e romane

Il turista, poco prima di arrivare a Sutri (piccolo borgo medioevale da visitare assolutamente) rimane colpito nel vedere, sulla sinistra della via Cassia, un costone tufaceo grandissimo ed imponente, nel cui interno sono scavate grotte e tombe (sapientemente illuminate e valorizzate di notte). Immediatamente dopo, nota un piccolo anfiteatro e quindi, attratto da tali antichità, si ferma in un ampio parcheggio per godere di questi ruderi ottimamente conservati.

L’anfiteatro di epoca romana (tra il I secolo a.C. e il I sec. d.C.) è completamente scavato nel tufo senza l’ausilio di murature di sostegno ed è uno dei pochissimi manufatti al mondo di questo tipo. Alcuni cunicoli sottostanti permettevano l’accesso alle gradinate che potevano contenere fino a settemila spettatori. Come il Colosseo, l’anfiteatro ha una pianta ellittica con tre ordini di gradinate e si presume fosse arricchito da un coronamento di colonne e statue. Rimase sconosciuto fino agli inizi dell’ottocento, perché quasi completamente interrato in una zona destinata a colture agricole.

All’esterno di questo piccolo Colosseo si possono visitare molte delle 64 tombe etrusche, anch’esse scavate direttamente nel tufo su diversi livelli. La necropoli rimase in uso tra la fine del I secolo a. C. fino al III-IV secolo d.C. Probabilmente depredati e saccheggiati nel primo Medioevo, le tombe hanno poi subito nel corso dei secoli un continuo processo di alterazione e manomissione e sono state trasformate in stalle o rimesse agricole. Entrando in alcune di esse è facile notare la compresenza di varie tipologie e tecniche costruttive con molteplici rimaneggiamenti.

Sul posto è presente la biglietteria: con 8 euro si può accedere all’anfiteatro, ad un mitreo posto ad un centinaio di metri dal primo mausoleo e ad una villa al di sopra del pianoro tufaceo. Nell’avvicinarsi a questa antica e piccolissima chiesa, ci si può fermare all’ombra di magnifici salici piangenti sotto ai quali si sono giochi per bambini, tavoli e panche, onde poter fare un piacevole pranzo al sacco, in attesa della visita guidata al Mitreo, programmata ogni ora. Nei pressi diversi furgoni per la ristorazione.

Sutri

Il Mitreo, che si ipotizza possa essere stato realizzato ben 2.600 anni fa, scavato nella parete tufacea, fu inizialmente una sepoltura multipla, con volta a botte fortemente ribassata. Venne poi ampliato per essere adibito a luogo di culto dedicato all’orientale dio Mitra. Successivamente venne trasformato in una cappella votiva cristiana, dedicata a San Michele Arcangelo e poi alla Madonna del Parto. All’interno sono visibili affreschi di differenti epoche (alcuni del trecento).

Il mitreo è un luogo meraviglioso e mistico, arricchito da una illuminazione che ne mette in risalto sia gli affreschi che le piccolissime navate laterali, ma risulta fragilissimo per le sue caratteristiche architettoniche; per questo motivo non è sempre aperto: si entra in piccoli gruppi, in giorni prestabiliti che variano ogni settimana e in precisi orari ed è possibile stare al suo interno per non più di dieci minuti.

Nella collina che sovrasta il parco archeologico è sita la villa rinascimentale Savorelli, sede del Parco e luogo di eventi e conferenze di carattere culturale. Essa è a tre piani con pianta quadrata, con stupendi giardini all’italiana. In passato è appartenuta a numerose famiglie nobili, tra cui gli Altoviti, i Papazzurri e per ultimi i Savorelli di Forlì, prima di tornare in mano al comune di Sutri dopo la fine della seconda guerra mondiale. Vi si arriva sempre a piedi seguendo le indicazioni segnaletiche.

Di fronte alla villa si trova la Chiesa della Madonna del Monte, edificata nel Medioevo ma trasformata nel XVIII secolo secondo lo stile borrominiano, con due torri campanarie in grado di renderla ben visibile dal centro storico di Sutri, in quanto eretta sul punto più alto del colle.

Infine una visita al “Bosco Sacro” è d’obbligo, per la maestosità dei suoi lecci e querce secolari. E’ così chiamato perché la leggenda vuole sia popolato da ninfe, folletti e fauni. Attraverso un percorso immerso nel verde si giunge a una terrazza panoramica da cui si gode la fantastica vista sull’Anfiteatro dall’alto.

Come arrivarci: da Roma prendere la via Cassia Bis (39 Km dal centro della capitale), facendo attenzione ai numerosi autovelox posti lungo il percorso. In alternativa si consiglia la via Braccianese: un percorso poco più lungo che permette però di passare nei pressi di altri paesi interessanti come Bracciano, Manziana, Oriolo, Vejano. Nei pressi di Sutri si può ammirare o percorrere la famosa via Francigena, la strada medioevale che dalla Francia portava i pellegrini in Terrasanta, attraversando tutta l’Italia sino in Puglia.



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