Telemarketing aggressivo: molesto o efficace?

Prima o poi ne sono rimasti vittime tutti e nella migliore delle ipotesi se la sono cavata con una scocciatura, altre volte con il dubbio di essere stati truffati. È il telemarketing aggressivo: la ricezione, spesso insistita, talvolta addirittura ossessiva, di telefonate di promozione commerciale non richieste.

Gli strumenti per proteggersi ormai sono alla portata di tutti e vanno dal Registro Pubblico delle Opposizioni, che però confida sulla correttezza degli operatori, ai «filtri molestie» degli smartphone che creano vere e proprie black list, ma che solitamente non impediscono la prima telefonata.

L’attenzione alle misure di protezione fa però perdere di vista il motivo per il quale le aziende si rivolgono ancora al telemarketing per promuovere i propri prodotti, pur essendo coscienti del suo potenziale carattere molesto.

Il telefono, infatti, sia fisso o sia mobile, è uno strumento esigente che richiede immediata attenzione, anche solo per decidere di non rispondere, in qualche misura impone di interrompere qualsiasi cosa si stia facendo e se la telefonata non è gradita, o semplicemente non richiesta, spesso spinge il ricevente ad una reazione scortese o aggressiva.

La promozione commerciale, invece, dovrebbe essere attraente, in qualche modo seduttiva, visto che è volta a convincere a spendere denaro, la qual cosa difficilmente avviene a seguito di un colloquio spiacevole o addirittura conflittuale.

Chi è interessato ad acquistare, inoltre, ha una serie pressochè infinita di fonti gratuite e gradevoli da consultare a sua scelta.

Il telemarketing, se inserito in una strategia promozionale ad ampio raggio, è tuttavia ancora efficace: da un lato afferma il marchio, perché il fastidio è preferibile all’indifferenza o all’anonimato, dall’altro rende più sopportabili gli altri mezzi di promozione.

Nella guerra tra i marchi gli operatori dei call center sono solo orde di fanteria mandate al massacro: non ce ne libereremo mai e la nostra comprensibile scortesia è mal diretta.

Se proprio si è costretti a rispondere, meglio mentire affermando la morte del titolare dell’utenza, sperando di essere depennati, o di non aver mai sentito parlare del marchio promosso, gettando nel panico l’interlocutore.

À la guerre comme à la guerre.

Fonte foto: buonicoupon.it

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