E’ stata pubblicata l’ultima proiezione di quello che sarà il 9° Parlamento Europeo e che avrà meno deputati (705) di quello uscente (751). Il compito di produrre una serie di proiezioni è stato affidato dal Parlamento alla società Kantar Pubblic, che procede esaminando i sondaggi ritenuti più affidabili effettuati dagli istituti nazionali degli Stati membri. La terza proiezione dei seggi a livello UE è del 29/03/2019, ma ha aggregato i dati dei sondaggi pubblicati negli Stati membri sino al 26 marzo scorso. Nel gruppo “Others” sono considerati tutti i nuovi partiti politici e i movimenti che non hanno reso noto ancora le loro intenzioni. Tra parentesi viene riportato il dato della seconda proiezione del 28 febbraio scorso.
Others: 52 = 7,38% (66), GUE/NGL: 49 = 6,95% (47), S&D: 142 = 20,14 % (135), Greens/EFA: 51 = 7,23% (49), ALDE: 72 = 10,21 (75), EPP: 188 = 26,67% (181), ECR: 53 = 7,52% (46), EFDD: 30 = 4,26% (39), ENF: 61 = 8,65% (59), NA: 7 = 7,38% (8). (Approfondimento)
Gli Eurodeputati chiedono una forza di polizia finanziaria europea
Il Parlamento Europeo ha approvato una serie di raccomandazioni predisposte, dopo un’inchiesta durata un anno, dalla Commissione speciale sui reati finanziari, evasione ed elusione fiscale (TAX3), istituita il 1° marzo 2018 per potenziare la lotta contro i reati fiscali a livello UE e mondiale, dopo le ultime rivelazioni scandalistiche (Luxleaks, Panama Papers, Football leaks e Paradise papers). Sono molti i punti trattati e con proposte impegnative.
Il miglioramento della cooperazione fra le varie autorità che interagiscono e la creazione di nuovi organismi. L’invito alla Commissione di predisporre una proposta per l’istituzione di una forza di polizia finanziaria e di una intelligence finanziaria a livello europeo. La necessità di istituire un organismo di controllo antiriciclaggio dell’UE e un organismo fiscale globale nell’ONU. La scarsa visibilità nell’UE della volontà politica di combattere evasione e criminalità finanziaria. La considerazione che le caratteristiche di un paradiso fiscale sono presenti in sette paesi dell’UE (Belgio, Cipro, Irlanda, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi e Ungheria). L’auspicio dell’eliminazione progressiva dei visti e passaporti ‘d’oro’ e il passaggio dalle convenzioni fiscali bilaterali a quelle multilaterali, alla luce del sistema di frode cum-ex. Infine la necessità di una maggiore protezione dei giornalisti investigativi e degli informatori.
“Gli Stati membri non fanno abbastanza – ha dichiarato il Presidente della commissione speciale Petr Ježek (ALDE, CZ) – e nell’UE il Consiglio è chiaramente l’anello più debole. Senza volontà politica non ci possono essere progressi. Gli europei meritano di meglio”.
“La crescente interconnessione delle nostre economie – ha detto il correlatore LuděkNiedermayer (PPE, CZ) – e la digitalizzazione dell’economia devono essere affrontate in modo più sistematico poiché incidono sulla fiscalità. Tuttavia, molti settori della fiscalità devono rimanere di competenza degli Stati membri e coloro che pagano le loro imposte non devono affrontare ulteriori oneri burocratici”.
“Questa relazione è il risultato del lavoro più completo mai svolto dal Parlamento europeo sull’evasione e sull’elusione fiscale. Abbiamo bisogno all’interno dell’UE di un’aliquota minima dell’imposta sulle società, di porre fine alla concorrenza fiscale e di rendere più difficile l’introduzione di denaro sporco” ha aggiunto il correlatore Jeppe Kofod (S&D, DK).
Programma Europa creativa: maggiori finanziamenti e mobilità degli artisti
Il testo votato dal Parlamento Europeo prevede diverse possibilità di finanziamento per l’editoria, il patrimonio culturale, il cinema, l’architettura, la musica, il festival. Ci sarà una maggiore mobilità di artisti e creativi anche con scambi transfrontalieri. Si cerca di aumentare la partecipazione dei giovani e il numero di opere audiovisive con provenienza legale. Tra i beneficiari del programma anche i professionisti dei nuovi media. Di grande importanza la c.d. alfabetizzazione mediatica il cui ruolo è considerato prioritario proprio dai membri della Commissione Cultura e Istruzione. Il provvedimento, approvato con 501 voti a favore, 51 contrari e 42 astensioni, promuove anche le tecnologie digitali nel settore creativo. Il testo definitivo sul programma ‘Europa creativa’ sarà discusso e concordato con il Consiglio nella prossima legislatura.
“Ho voluto rafforzare tre aree: il valore intrinseco della cultura, la mobilità degli artisti e degli operatori culturali e lo sviluppo di una narrazione sulle radici comuni europee e la diversità”- ha dichiarato la relatrice Silvia Costa (S&D, IT) – “I talenti europei – specialmente le giovani generazioni – dovrebbero poter muoversi liberamente e far circolare le loro opere, avere la possibilità di lavorare su coproduzioni ed essere ulteriormente sostenuti, a fronte dell’attuale mancanza di fondi che causa una grande perdita di opportunità”.
Libere elezioni in Venezuela e fine della repressione
Profonda preoccupazione per la crisi umanitaria e politica nel paese e chiara condanna per “i feroci atti di repressione e violenza” sono presenti nella risoluzione approvata dal Parlamento Europeo con 310 voti favorevoli, 120 contrari e 152 astensioni. Si tratta della decima risoluzione sul Venezuela votata durante l’attuale legislatura. Viene auspicata una soluzione pacifica, raggiungibile solo con le elezioni presidenziali libere e trasparenti. In sintesi viene confermato il riconoscimento di Juan Guaidò quale Presidente ad interim, con il compito principale di indire nuove elezioni presidenziali. Si invitano i pochi Paesi membri UE che non lo hanno ancora fatto a riconoscere la legittimità di Guaidò. Vengono richieste ulteriori sanzioni da parte dell’UE contro gli esponenti del “regime illegale di Maduro”, con il divieto di visto esteso ai parenti prossimi. Si chiede altresì di porre fine alle repressioni contro i collaboratori di Guaidò, i leader politici e i rappresentanti del mondo dell’informazione. Infine si sottolinea l’opportunità di aumentare gli aiuti umanitari dell’UE per i venezuelani che abbandonano il loro paese, vista la grave crisi migratoria che si estende nella regione, fino all’inspiegabile respingimento degli aiuti offerti dalla Colombia e dal Brasile.
Proposto un bilancio triplicato per il programma Erasmus+ 2021-2027
Tra i principali obiettivi del Parlamento Europeo c’è la partecipazione del maggior numero possibile di giovani ai tanti progetti di apprendimento legati alla mobilità che saranno previsti dal prossimo programma Erasmus+. Lo strumento individuato riguarda l’eliminazione degli ostacoli sociali ed economici. E’ allo studio un aiuto economico per la mobilità da realizzare con l’aumento delle borse di studio mensili, con la revisione periodica del costi della vita e del soggiorno, con un maggior sostegno alle possibilità di e-learning e alla formazione linguistica. Si chiedono anche l’estensione del programma ai giovani atleti, agli allenatori sportivi, al personale della scuola materna e dell’infanzia, agli scambi di formazione professionale nelle regioni frontaliere.
La risoluzione legislativa è stata approvata con 527 voti a favore, 30 contrari e 48 astensioni [procedura legislativa ordinaria (mandato negoziale)].
Saranno possibili anche interazioni con gli altri programmi dell’Unione, che consentiranno agli studenti svantaggiati di beneficiare di finanziamenti combinati ad integrazione delle borse di studio, del costo della vita e dei trasporti. Il testo finale sarà concordato con il Consiglio nella prossima legislatura.
“Il nostro obiettivo – ha dichiarato il relatore Milan ZVER (PPE, SI) – è quello di rendere il nuovo programma Erasmus+ più facile da utilizzare e inclusivo, accessibile ed equo per tutti i gruppi di giovani e adulti, indipendentemente dalla loro situazione economica e da altre circostanze. Erasmus+ non solo consente ai partecipanti di studiare e formarsi all’estero, ma contribuisce anche a rafforzare l’identità europea e a migliorare le opportunità di lavoro. Fornisce ai partecipanti le conoscenze e le competenze per arricchire la loro vita personale e professionale. Credo che investire in Erasmus significhi investire nel futuro dell’Unione europea. Invito nuovamente la Commissione europea e gli Stati membri a sostenere un triplice aumento del bilancio in sede di negoziati.”
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