Tommaso Labranca: addio al teorizzatore del trash

tommaso labrancaTommaso Labranca, che ci ha lasciato pochi giorni fa a soli 54 anni, è stato autore di programmi televisivi (Anima Mia), conduttore radiofonico innamorato della radio, un grande scrittore, saggista e intellettuale italiano.
Amante delle sottoculture e della “cultura bassa” in generale, ha scritto memorabili e divertenti libri di analisi delle tendenze sociali e culturali ed è stato il primo a teorizzare il significato della parola “trash” (“l’imitazione, con pretese serie, di un modello alto che però fallisce, in assenza di adeguato capitale intellettuale, generando comicità involontaria”).
Tommaso-Labranca-Andy-Warhol-era-un-coatto-Castelvecchi-1994I libri imperdibili di Tommaso Labranca sono Andy Warhol era un coattoVivere e capire il trash (1994), Estasi del pecoreccio, Fantozzi in Italianità, Perché non possiamo non dirci brianzoli (1995), Chaltron Hescon (1998) dedicato ad un altro fenomeno italiano ancora contemporaneo, il cialtronismo.

La contemporaneità della “canotta e rutto libero”, fantozzianamente lo specchio del “fancazzismo intelligente”.

Geniale la crasi di “Nevroromanticismo“: un movimento filosofico-letterario per esprimere l’inquietudine dell’esistenza; riflettendo, quanti ne soffrono?

Tommaso Labranca mancherà tanto perché era non soltanto un’anima sarcastica ed un brillante osservatore ironico dei costumi, ma soprattutto un lucidissimo osservatore della contemporaneità, come dimostra anche questo stralcio di un articolo rimasto inedito, che uscirà sul prossimo numero di Linus, che riprendiamo testuale, in cui parla delle “canzoni dell’estate“:
In questo preciso istante, mentre scrivo e mentre leggete, una ragazza o un ragazzo sta legando un’immagine, una sensazione, una madeleine dell’estate 2016 alla voce effettata di Fabio Rovazzi, l’autore della canzone “Andiamo a comandare“.

DISCO PER L’ESTATE, MA DOV’E’ L’ESTATE E SOPRATTUTTO L’AMORE?

b46938e2aadfe23cce58e77787834777“Scorrendo il video, colpisce come il brano più ascoltato nell’estate del 2016 non abbia nulla di estivo».
«Provo davvero una pena sincera per queste generazioni che non hanno mai conosciuto quella estate fatta di tre mesi di vacanze, una stagione così lunga che alla fine non ne potevi più. Sono le generazioni senza settembre. Settembre è un mese ucciso dalle riforme scolastiche, quelle che hanno anticipato l’inizio delle lezioni, inibendo così nei più giovani il gusto languido del declino, del crepuscolo che si trasforma in attesa di una nuova stagione“.

Ciao Tommaso, grazie per le tue idee.

La redazione di InLibertà ti saluta e ti omaggia.

di Alessandra Paparelli

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.