«Torino è la città più profonda, più enigmatica, più inquietante, non d’Italia ma del mondo». Così Giorgio De Chirico ha definito la città di Torino, quarta città d’Italia con i suoi 2 milioni di abitanti (nell’intera area metropolitana) e terzo complesso economico-produttivo. Torino è uno dei maggiori poli universitari, artistici, turistici, scientifici e culturali d’Italia. La città ha una storia antichissima: fondata dai Taurini nel III secolo a.C. nei pressi della posizione attuale, nel I secolo a.C. viene trasformata in colonia romana da Augusto e prende il nome di Iulia Augusta Taurinorum. Passa al dominio ostrogoto, diventa ducato longobardo, e quindi capitale di marca carolingia nell’XI secolo sotto la signoria dei Savoia. Dal 1720 è capitale del Regno di Sardegna, poi con l’unificazione del XIX secolo, Torino diventa la prima capitale del Regno d’Italia.
L’omaggio di Venditti
Sobria ed elegante, Torino è una tipica città ottocentesca, ma con una particolare vitalità che, dal suo “salotto “ di Piazza Castello, si percepisce in tutto il centro storico torinese. L’omaggio di Venditti evidenzia che Torino è tante cose. In questa città, forse considerata “di confine”, ci sono tesori inestimabili all’interno dei palazzi che nei secoli hanno fatto la storia. Gli edifici più importanti: Piazza Castello, il Palazzo Reale, la Galleria Sabauda, il Palazzo Madama situato nel vero centro sociale e geografico della città. Le porzioni più antiche del palazzo risalgono addirittura all’epoca romana: due delle quattro torri ora inglobate nella facciata e Palazzo Carignano, sede della prima Camera dei Deputati del Parlamento italiano. Il Museo Egizio è il secondo più importante al mondo dopo quello de Il Cairo. L’incontrastato simbolo di Torino è l’ottocentesca Mole Antonelliana, che ospita il Museo nazionale del cinema, il principale d’Europa. Gli edifici di culto non sono da meno: la Gran Madre, la Consolata, la Crocetta e il Duomo. Qui è conservata la Sacra Sindone: si trova all’interno della eccentrica cupola del Guarini. Nel 1997 la cupola subisce un terribile incendio. La Sacra Sindone si salva miracolosamente, come già avvenuto in passato.
L’emigrazione interna
Torino è una città industriale ed indiscussa capitale dell’automobile. Tra il 1958 e il 1963 quasi un milione di meridionali si trasferiscono al Centro e al Nord Italia. Un flusso migratorio che imprime una forte crescita alla popolazione torinese, che passa 750 mila abitanti del 1953 a oltre 1 milione e 100 mila del 1963. Torino viene vista come una città in grado di offrire una casa e un lavoro alle persone provenienti dal meridione. Ma il fenomeno comporta grandi problematiche e storiche difficoltà di integrazione. Le differenze culturali ed identitarie condizionano molto il rapporto tra torinesi ed immigrati. Emblematici i cartelli affissi ai portoni delle case con la frase “non si affitta ai meridionali” o gli appellativi, in uso a quei tempi, per definire, deridere e denigrare i cittadini provenienti dal Sud: napuli, terroni, mau mau. L’inevitabile situazione di emarginazione è stata gradualmente superata attraverso la progressiva condivisione di spazi ed esperienze nella sfera pubblica, privata e lavorativa.
Superga
Una citazione particolare merita la Basilica di Superga: sorge sull’omonimo colle a nord-est di Torino, fatta edificare all’inizio del XVIII da Re Vittorio Amedeo II come ringraziamento alla Vergine Maria, dopo aver sconfitto i francesi. Questo luogo è tristemente legato alla grande tragedia aerea che del 4 maggio 1949: l’aereo che trasporta la squadra di calcio del Grande Torino, di ritorno da Lisbona, si schianta sul retro del complesso monumentale non lasciando sopravvissuti.
Torino, di Antonello Venditti, 1982, Album “Sotto la pioggia”, Heinz Music
Foto di nonmisvegliate da Pixabay
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