La Fiat Punto riacquisisce, a listino, il motore diesel perso più di un anno fa.
La notizia ufficiale è arrivata nei primi giorni di giugno, cogliendo il pubblico di sorpresa. Sorpresa che in realtà per noi addetti ai lavori non c’è stata perché lo avevamo saputo, anzi, precisamente “scoperto” i primi di maggio. La sorpresa è il ritorno al listino del motore diesel, il 1.3 multijet da 95 CV e6, che era stato eliminato, poiché ormai il modello di autovettura era arrivato a fine carriera; la Fiat Punto attuale è un aggiornamento del modello introdotto sul mercato nel 2005. Questo ritorno ha stupito per il fatto che da inizio anno si cominciavano a vedere per strada diversi muletti che delineavano le linee per la prossima generazione del nuovo modello, che molti aspettano.
Il desiderio di vedere la Nuova Fiat Punto, forse è più da parte degli appassionati di auto e giornali che degli stessi vertici della casa italo-americana, dove l’ a.d. del gruppo FCA, Sergio Marchionne, non ha mai fatto mistero che il segmento B( dove è posizionata la Fiat Punto) è molto competitivo e pieno di concorrenti, motivo per il quale avere degli utili significativi è raro o impossibile. Questo concetto lo ha ribadito in occasione di un’intervista a margine della trattiva sui tagli in programma per la fabbrica serba di Kragujevac, dove nasce il modello del gruppo Fiat 500L, asserendo: “una delle scelte su cui siamo stati fortunati è stata non rinnovare la Punto. Avremmo fatto un errore di dimensioni bestiali perché il mercato è cambiato“.
Infatti, il mercato dell’auto è cambiato, chiedendo sempre di più piccoli suv e berline compatte, diminuendo di fatto la domanda di vetture del segmento B, dove ancora oggi tutte le case automobilistiche offrono dei loro modelli che non rappresentano il prodotto più richiesto da parte degli automobilisti. Una segmento B, rinnovato da poco tempo, è l’ Opel Corsa: un veicolo, inizialmente, molto apprezzato dal pubblico italiano, ma che dopo due anni dal lancio viene offerto, ad oggi, in promozione a prezzi simili a quelli del modello precedente.
La domanda da porci è la seguente: perché rimettere il motore diesel sulla Fiat Punto?
La risposta è interessante. Un primo motivo è che in FCA, hanno capito che il mercato si sta evolvendo in maniera rapida, poichè, in particolare, stanno nascendo due segmenti di clientela nel panorama automobilistico occidentale: le flotte aziendali e i privati. Tra qualche anno più del 50% dell’immatricolato sarà ad opera delle flotte ed il restante dei privati. Ed è questo il motivo per il quale è stata fatta la scelta di offrire due generi di modelli a listino Fiat: la gamma “razionale” (Fiat Tipo, Fiat Panda, Fiat Punto) e quella “emozionante” (Fiat 500, Fiat 124 spider), oltre ad offrire, al momento del lancio, dei modelli di allestimento business, rivolto alle flotte. In questa occasione per la Fiat Punto, oltre al motore diesel, viene introdotto un nuovo Pack Techno che include radio-navigatore, comandi al volante, cruise control e presa di corrente da 12V nel vano baule, come le sue più giovani concorrenti.
Un secondo motivo, non meno interessante, è il fatto di poter offrire alle varie pubbliche amministrazioni (polizia e carabinieri), il modello come vettura di servizio, in quanto il gruppo FCA si è aggiudicato, tramite Consip -società controllata dal ministero del tesoro che svolge il ruolo di centrale acquisti-, un lotto di fornitura per 2.000 vetture del segmento B, per i quali è richiesto sia un tipo di motorizzazione a benzina sia uno a gasolio. La condizione principale è che il modello e i motori siano offerti a listino anche per i privati, pena esclusione dell’appalto.
di Giorgio Chiatti
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