È andata in scena giovedì 6 agosto la prima rappresentazione di Tosca di Giacomo Puccini (libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica) nell’ambito del 66° Festival Puccini di Torre del Lago-Puccini (frazione di Viareggio), manifestazione musicale di grande rilievo che dal 1930 è dedicata principalmente alla rappresentazione di opere pucciniane.
Tosca, andata in scena per la prima volta al Teatro Costanzi di Roma il 14 gennaio del 1900, costituisce una creazione intramontabile del repertorio operistico: basti pensare alle sue arie più famose, Vissi d’arte, vissi d’amore, E lucevan le stelle, Recondita armonia, da sempre parte del nostro patrimonio musicale collettivo.
La trama di Tosca spicca per il suo particolare intreccio con la Storia (l’opera segue le vicissitudini legate alla caduta della prima Repubblica Romana, avvenuta nel 1799) che fa da sfondo, sulla scena, a un tragico caso di amore e morte. Sostenuto espressivamente dal carattere al contempo lirico e drammatico della musica pucciniana, il racconto esercita un forte coinvolgimento sullo spettatore, il quale è chiamato a una partecipazione viscerale alla vicenda, in una dimensione quasi catartica che sembra richiamare uno dei principi fondamentali della tragedia greca. Anche durante la serata di giovedì 6 agosto, tale aspetto è stato reso percettibile dalla profonda comunione fra scena e pubblico. Quest’ultimo ha risposto con estremo calore e scroscianti, generosi applausi ai momenti lirici in cui la tensione drammatica è giunta al suo apogeo.
L’allestimento del regista Stefano Monti, estremamente essenziale, è pensato anche in funzione delle necessità dettate dalla precarietà del nostro tempo. L’essenzialità costituisce necessaria condizione della messa in scena, poiché, per stessa ammissione del regista, «Tutto il resto è incertezza, tutto si svilupperà work in progress attraverso un continuo adattamento ad una situazione fluida dettata dalle disposizioni normative, dall’andamento epidemiologico, e soprattutto dalla percezione emotiva».
Insolita la scelta di presentare Tosca al Festival Puccini nelle modalità originali di una conferenza-stampa al buio e di una sull’acqua. Secondo il compositore Giorgio Battistelli, Direttore Artistico del Festival Puccini, la prima richiama simbolicamente il tema principale dell’opera: «Il buio richiama il nero, il colore che forse è più vicino alla morte e all’omicidio. Si tratta di una passione che termina con la morte e si chiude nel buio». Sulle ragioni della seconda, Battistelli insiste sul bisogno che oggi ha la musica di farsi sinestetica: «La musica non riesce più a stare dentro al teatro o alla sala da concerto. Ha bisogno di un’espressione diversa, di esperienze poli-sensoriali. La musica è un processo relazionale, deve mettere in comunicazione elementi diversi». Risponde dunque a questa precisa esigenza la conferenza-stampa su Tosca a bordo di un battello in movimento nella calma liquida del lago di Massaciuccoli, scenario suggestivo del Festival Pucciniano, luogo di residenza del compositore per oltre vent’anni, e rifugio in cui Puccini darà alla luce molte delle sue opere.
Di fronte al lago sorge la villa del Maestro, edificata sulla struttura di una torre di guardia che diede il nome alla frazione viareggina. Oggi, tale dimora è divenuta il Museo Villa Giacomo Puccini, tappa obbligata per i visitatori di Torre del Lago e per i frequentatori del Festival Puccini desiderosi di avvicinarsi alla vita del compositore attraverso i numerosi cimeli, gli oggetti e le testimonianze che essa custodisce (i biglietti scritti da Puccini in punto di morte, i fucili e i trofei legati alla sua passione per la caccia, la patente di guida internazionale datata 1906 o la cittadinanza onoraria concessagli dal Comune di Viareggio il 21 novembre 1900).
La seconda e ultima replica di Tosca avrà luogo il 14 agosto e si alternerà con le due rappresentazioni di un’altra, leggendaria composizione pucciniana: Madama Butterfly, in scena l’8 e il 21 agosto.
Assistere alle opere di Puccini nello scenario incantato di Torre del Lago, che tanto ha inciso sulla vita artistica del compositore, esprime un grande significato emozionale e un privilegio per il fortunato spettatore.
Info: puccinifestival.it
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