E’ stato condannato a 9 anni Rosario Greco, 37 anni, pregiudicato, che la sera dell’11 luglio investì e uccise i cuginetti Alessio e Simone a Vittoria in provincia di Ragusa. Era accusato di duplice omicidio stradale aggravato da alterazione psicofisica per sostanze alcoliche e stupefacenti. La decisione del Gup Ivano Infarinato, che ha disposto anche la confisca dell’auto di Greco.
Il Pubblico Ministero Fabio D’Anna aveva chiesto 10 anni. Giudizio civile per il risarcimento al comune di Vittoria, costituito parte civile. Alessio morì sul colpo mentre Simone si spense dopo tre giorni di agonia e proprio durante le esequie di Alessio.
Una condanna che farà senza dubbio discutere: Tony d’Antonio, il papà di Simone, dopo l’arresto di Rosario Greco aveva dichiarato alla stampa che “non si era trattato di incidente stradale poiché i due bambini erano seduti sul marciapiede, come se avesse preso un’arma per fare una strage“.
Aveva chiesto una condanna esemplare e così non è stato. I genitori delle due piccole vittime si erano rivolti alla classe politica per una legge con pene più severe per gli omicidi stradali ai danni di minori. Il papà di Simone, inoltre, aveva chiesto il trasferimento di Rosario Greco dal carcere di Ragusa, vista la vicina presenza di suo padre Elio, il ‘re’ degli imballaggi di Vittoria, arrestato per mafia: per questo, aveva chiesto per Greco di scontare la pena in un carcere duro. Ma la pena combinata oggi a Greco ha completamente disatteso le speranze di una famiglia che auspicava – da parte delle istituzioni – di poter ottenere una piccola rivincita morale, di “una soddisfazione su qualcosa”, viste le difficoltà per andare avanti.
Avevano chiesto giustizia come ultima cosa rimasta, come genitori per tutti quelli che come loro lottano per stragi come queste: così non è stato.
Fonte foto: corriere.it
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