Tre voti e il governo resta in piedi

Mentre per le vie di Roma si scatenano i “Black bloc” con bombe, bottiglie e petardi, il governo strappa la fiducia per tre voti. Determinanti i deputati del “Movimento di responsabilità nazionale”  Calearo, Cesario e Scilipoti.  Un peso altrettanto importante sulla fiducia sono stati il “non voto” di Moffa (Fli) e i voti della Polidori e della Siliquini, entrambe di Fli, che hanno deciso di votare contro la sfiducia. Al voto delle due deputate, si accende un tafferuglio tra alcuni parlamentari.  Alcuni deputati del PDL,  dopo l’esito del voto, si rivolgono al presidente della Camera Gianfranco Fini, apostrofandogli appellativi pesanti e invitandolo alle dimissioni. Bossi e la Lega restano fermi sulla convinzione che il voto e l’unico modo possibile per uscire da questa confusione politica. Bersani è tranquillo perché ritiene che la fiducia è, comunque, una sconfitta e il Presidente del Consiglio non è più in grado di governare il Paese con questa instabilità. Anche Antonio Di Pietro afferma che “l’impero di cartapesta” di Berlusconi è giunto alla fine.

di redazione

Foto trading-italia.biz

 

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