Colpisce 7756 donne ogni anno solo in Italia, inizialmente senza sintomi: Il tumore al collo dell’utero stà diffondendosi rapidamente in occidente, rivelando un invecchiamento della popolazione e abitudini di vita molto sbagliate. Questo tipo di tumore si manifesta soprattutto nelle donne prossime alla menopausa, ma non mancano casi tra le più giovani. I tumori che colpiscono il collo dell’utero sono vari, il più frequente è il carcinoma dell’endometrio, i cui sintomi si palesano solo negli stadi più avanzati: sanguinamento anomalo, dolori nella zona pelvica o alla schiena, perdita di peso non legata a diete, gonfiore alle gambe, affaticamento e talvolta blocco renale. Il Presidente della Società Italiana di Chirurgia Ginecologica, Luigi Frigerio, nel corso del Congresso Nazionale SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) ha spiegato che, il più delle volte, l’intervento chirurgico è sufficiente a rimuovere il tumore; la chemioterapia e la radioterapia possono essere utili a prevenire ricadute o a curare gli stadi più avanzati. Ma, come recita il detto, “Prevenire è meglio che curare”, quindi i medici partecipanti al Congresso hanno insistito soprattutto per individuare le cause che provocano il tumore e imparare a prevenirlo. Il tumore al collo dell’utero è scatenato da un’infezione da virus (Papillomavirus Umano o HPV), ma molto dipende anche dalle abitudini alimentari e dalla sedentarietà. L’obesità è una delle cause maggiori, aumenta il rischio fino a 10 volte; bisognerebbe, quindi, mantenere il proprio peso nella norma e seguire una dieta povera di grassi. L’attività fisica è altrettanto importante: è statisticamente provato che coloro i quali svolgono attività fisica regolarmente riducono del 30% il rischio di contrarre questa forma di tumore, perciò attività fisica almeno 2-3 volte a settimana. Altre cause possono essere squilibri ormonali, sterilità per mancanza di ovulazione e perfino il diabete.
di Redazione
Foto: consorzioparsifal.it
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