La Liberazione ed il Covid-19 si sovrappongono
Arriva il 25 Aprile, ricorrenza cara agli Italiani perché ci ricorda il giorno in cui il nostro Paese si liberava dall’occupazione Nazista e poneva la dittatura Fascista e le atrocità della Seconda Guerra Mondiale alle spalle.
Quest’anno il 25 Aprile accorre in giorni particolari, segnati dall’angoscia per la pandemia Covid-19 che tanti morti, preoccupazione e costrizioni ha portato al popolo Italiano, colpito al cuore come pochi altri al mondo.
Non ci saranno i festeggiamenti a cui questa data ci aveva abituati. Troppo particolare la situazione che stiamo vivendo e troppo profonda la crisi economica che si è creata per poter vivere serenamente la Liberazione.
Non sarà la ‘Liberazione’ dal virus però …
In molti si sono lanciati nell’abbinare la ricorrenza del 25 Aprile all’uscita dal tunnel del Coronavirus ma le due cose dovrebbero essere lasciate su due piani di analisi completamente distinti.
Sia perché il Covid è ancora in una fase di non chiara regressione e l’oscillazione dei defunti quotidiani tra le 400 e le 500 unità poco lascia sereni, sia perché i virologi ci dicono che i tempi di uscita da questo tunnel saranno lunghi.
Inoltre la portata dell’evento che visse l’Italia in quel giorno del 1945, con la proclamazione dell’insurrezione contro gli occupanti e la dimensione dei connazionali morti e deportati nel conflitto (circa 450.000), è tutt’altra cosa rispetto al pur grave virus del 2020.
Eppure alcune similitudini tra i due momenti storici si possono riscontrare.
L’Italia ed il mondo si ritrovarono a liberazione avvenuta in un contesto di depressione economica assoluta, con intere generazioni decimate ed un futuro incerto come mai prima.
Fu necessario uno sforzo planetario mostruoso, sfociato nel famoso ‘Piano Marshall’, per rilanciare gli investimenti, la ricostruzione, il lavoro e l’economia globale, con un particolare occhio all’Europa.
Il Covid-19 ha portato con se, sulla scia dei milioni di individui contagiati e delle migliaia di morti, una depressione finanziaria violentissima : si stima che il crollo del PIL mondiale 2020 sia intorno al -8% con alcuni paesi come il nostro dove il decremento potrebbe sfiorare il -15% !
Anche ai giorni nostri si parla di piani straordinari nei vari continenti con ingente mole di denaro da destinare alla ripresa economica.
In Europa si fa un gran discutere di Corona Bond, MES e flessibilità nei deficit statali al fine di restituire vigore ad una economia gravemente ferita. Il piano di investimenti Europei potrebbe arrivare ai 1500 miliardi di €, avvicinandosi al pari impegno dell’Amministrazione Trump negli USA.
Le similitudini sociali della Liberazione e del post virus
Anche qualche lontana similitudine a livello sociale tra i due attimi storici, si può intravedere.
Al momento della Liberazione nel 1945, l’Italia era non solo devastata dagli effetti bellici ma il suo popolo appariva fortemente diviso tra chi aveva sostenuto o in qualche modo aveva fatto parte del regime Mussoliano, a chi invece lo aveva combattuto, sostenendo i Partigiani.
Eppure, questa pur profondissima spaccatura, si affievolì con il tempo dando vita ad una fortissima e collettiva rinascita socio-economica sfociata un paio di decenni dopo nel famoso ed epocale ‘Boom’ degli anni ’60.
L’Italia del Coronavirus appare altrettanto disastrata ed impaurita per la modalità inaspettatamente violenta con cui il virus è entrato nella vita di tutti, rendendo lo stile di vita precedente, un lontanissimo ricordo.
Non solo: già prima del Covid-19, la società civile del Bel Paese appariva aspramente suddivisa in diverse fazioni politiche, ferocemente schierate politicamente l’una contro l’altra, tutte anni luce lontane e distaccate dal ‘Palazzo’.
La crisi economica scaturita dal Lockdown ordinato dal Governo, appare enorme.
Tantissime le categorie duramente impattate che hanno chiuso le serrande, senza sapere se e quando le potranno mai riaprire! I costi di gestione sono rimasti mentre i ricavi sono scomparsi e i sussidi statali non possono essere una soluzione sufficiente nel breve periodo.
Industrie, Turismo, Musei, Cinema, Teatri, Negozi, Ristoranti, Hotel, Bar, Palestre, Parrucchieri e mille altri segmenti della nostra economia sono in stand by da 2 mesi con terribili impatti finanziari.
La frustrazione di imprenditori e professionisti, e ancora di più quella di chi ha perso il lavoro o si è ritrovato in cassa integrazione, è enorme!
La speranza è che nel secondo semestre dell’anno parta una ripresa che riporti un minimo di sereno tra i nostri connazionali.
Cosa ci indica il 25 Aprile quindi?
Anche se abbiamo visto che il 25 Aprile e il Covid-19 non sono situazioni sovrapponibili, la enorme forza scaturita a suo tempo dall’effetto combinato del Piano Marshall e della voglia di rivalsa dei popoli Europei ed Italiano nello specifico, ci danno una speranza.
L’Associazione Nazionale Partigiani Italiani (ANPI), ha invitato tutti gli italiani ad uscire sui balconi alle 15.00 del 25 Aprile per intonare la canzone ‘Bella Ciao’. Chissà se la risposta sarà simile a quella con cui, nei primi giorni del COVID, gli italiani diedero cantando l’inno nazionale ogni dì.
La speranza che il supporto economico che Comunità Europea e Governo Italiano riusciranno a fornire, unite alla voglia di rinascita del nostro popolo colpito al cuore dal virus, riesca a creare le basi per una nuova era di rilancio economico ed occupazionale, un mini Boom del ventunesimo secolo!
[…] Un 25 Aprile diverso per l’Italia […]