Ciò che è accaduto nei giorni scorsi nel Veneto mi ha fatto rabbrividire. E qui non è questione di essere o meno bacchettoni è questione semplicemente di buon senso, di coscienza, di umanità, di vita. Vita che è stata tolta ad un feto sano attorno alla 26sima settimana. Ossia attorno al sesto mese di gravidanza. Ricordiamoci che la legge 194, consente l’interruzione volontaria della gravidanza solo entro i primi 90 giorni di gestazione o nel caso in cui «siano accertati processi patologici che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna». Tutto ciò è avvenuto nell’Azienda Ospedaliera di Padova, dove ad accorgersene è stato il medico che ha fatto poi, l’autopsia al feto. Ora tutto è passato nelle mani della procura, che stabilirà la condanna per il medico che ha praticato l’interruzione della gravidanza senza il rispetto delle norme di legge. Ancora una volta il diritto alla vita è stato calpestato. Ancora una volta il verbo “vivere” non ha avuto alcun significato.
Laura Moiana
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