Sembra un vero e proprio ospedale: corsie, sale operatorie, medici in camice bianco e una lunga fila d’attesa, l’unica differenza è che i pazienti non sono umani, ma giocattoli. L’ospedale dei giocattoli ha origine nel 1899: don Luigino Grassi, scenografo del San Carlo, ebbe l’idea di creare questo posto dove poter riparare i giocattoli a cui i bambini erano più affezionati. L’ospedale, tra molte difficoltà, continua ad esserci, in via San Biagio dei Librai, nei pressi di San Gregorio Armeno. C’è una lunga lista d’attesa, con una corsia d’urgenza per i turisti che non possono trattenersi a lungo; quando arriva il proprio turno ognuno si accomoda in una sala e lì assisterà ad un semi-miracolo vedendo il proprio giocattolo come nuovo, grazie all’abilità degli artigiani. I “pazienti” sono sia bambole centenarie, sia le moderne ed amate Barbie, ma anche orsacchiotti in pezza, cavalli a dondolo (anche se nell’era tecnologica risulta difficile crederlo), bambole dipinte a mano con vestitini, pizzi e ombrellini. Oltre a restauro, in questa struttura si creano anche pastori e Pulcinella del ‘700.
di Redazione
Foto: blogroma.it
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