In Germania da qualche giorno si discute se gli uomini devono fare la pipì in piedi o seduti. Un tribunale a Düsseldorf autorizza a farla in piedi. Noi promuoviamo la “seduta per pipì”.
La disputa nasce a Düsseltal, quartiere bene di Düsseldorf, tra una coppia di fidanzati che decide di cambiare casa e il vecchio proprietario dell’appartamento che non vuole ridare agli inquilini la caparra di 3000€, lasciata da questi alla stipula del contratto di affitto, perché l’uomo con la sua pipì ha rovinato il marmo adiacente la tazza del bagno.
L’inquilino, un giovane direttore finanziario di 32 anni, ha però deciso di fare causa al padrone di casa. Vincendola.
Il tribunale tedesco, dopo aver esaminato il fatto, ha deciso che «Orinare in piedi è una pratica molto comune per gli uomini. Colui che ancora esercita questa usanza, deve considerare frequenti e a volte forti conflitti con i coinquilini, in particolare con le donne di casa, ma non può essere chiamato a rispondere di un danneggiamento del pavimento della stanza da bagno». Anche perché, si legge nella sentenza, «Il padrone di casa avrebbe dovuto segnalare al proprio affittuario la delicatezza di quel pavimento di marmo». Bene direte voi. No, noi non siamo d’accordo.
Perché, a prescindere dal verdetto del giudice tedesco e dalle abitudini di ciascuno di noi, considerando anche che nei paesi nordici i Sitzpinkler, termine tedesco per indicare gli uomini che urinano da seduti, sono moltissimi e in aumento, il fatto rilevante, almeno secondo noi, non è il pavimento rovinato ma le “velate umiliazioni” che subisce ogni giorno chi si occupa della pulizia del gabinetto.
Perché sappiamo bene che il più delle volte questo lavoro viene effettuato dalle nostre signore; siano esse mogli, madri, compagne, figlie e sorelle.
So che con questo pezzo ci faremo nemici tra gli “uomini veri” ma a nostro modesto avviso, il rispetto per le donne comincia anche con la “regolamentazione” di un bisogno fisiologico.
Spesso sentiamo parlare di violenza sulla donne, di mancanza di rispetto nei loro confronti, di donne importunate sul luogo di lavoro, ecc. ecc. ma dimentichiamo quello che di solito accade nelle nostre case o nei nostri uffici dove le nostre donne subiscono in silenzio queste fastidiose scortesie.
Intendo dire che, avendo un’abitudine che ci portiamo dietro da quando cominciamo a camminare, noi maschietti non ci rendiamo conto che ogni giorno, andando in bagno e facendo “pipì dall’alto”, “marchiamo il territorio” ma manchiamo di rispetto alle nostre donne.
L’affermazione può apparire provocatoria o forzata ma di fatto è così. Se vogliamo rispettare la stragrande maggioranza di donne che condivide e si occupa del bagno usato anche da noi uomini, bisogna promuovere la “seduta per pipì”.
Si, anche noi uomini dovremmo sederci, come fanno le signore, quando andiamo a fare il nostro bisognino veloce, nei bagni privati.
Perché, salvo le rare eccezioni, di quando è un uomo ad occuparsene, nella maggior parte dei casi ognuno di noi ha una donna a casa o in ufficio che si occupa della pulizia del bagno e di conseguenza di quella della tazza.
Inoltre, eccetto rarissimi casi, quando la donna va in bagno spesso trova la tazza sporca, schizzata dalla pipì del maschio di casa; sia esso marito, figlio, padre o fratello. La realtà è che sono pochi gli uomini che quando vanno in bagno si preoccupano di fare centro e lasciare il vaso pulito, con l’irrispettosa conseguenza che la tazza o la tavoletta del water rimangono insudiciate.
Questa abitudine però, perpetrata quotidianamente, pur se involontariamente, diventa nei confronti delle nostre donne soltanto una mancanza di rispetto.
Quindi cari amici maschietti, promuoviamo la “seduta per pipì” che, oltre a rilassare noi qualche secondo in più durante la minzione, permette alle nostre donne di non doverla fare in piedi o pulire la tavoletta ogni qualvolta in bagno vanno loro.
L’unico inconveniente potrebbe accadere appena svegli ma… “forzando la mano”, il problema si risolve.
Se poi per alcuni machi, o presunti tali, questo gesto è sinonimo di scarsa virilità o mascolinità… noi Sitzpinkler ce ne faremo una ragione e continueremo a farla da seduti.
Foto di Michael Rühle da Pixabay
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