Che ci vacciniamo a fare se possiamo ancora ammalarci lo stesso?
Che ci vacciniamo a fare se poi dobbiamo tenerci le mascherine lo stesso?
Che ci vacciniamo a fare se poi ci sono le varianti?
Che ci vacciniamo a fare se poi non possiamo fare come ci pare?
Queste domande girano sul web, e poi girano fra amici e parenti, e poi girano anche nella nostra testa. Le risposte le abbiamo davanti agli occhi, le troviamo in quello che sta accadendo in questi giorni.
Chi è vaccinato può infettarsi e infettare
I vaccini vengono immessi sul mercato con un dato di efficacia derivato dalla sperimentazione, dal 95% di Pfizer, 94% Moderna, 66% Jansen, 60 % Astra-Zeneca. Poi c’è la pratica, cioè il risultato delle somministrazioni a milioni di persone ogni giorno in tutto il mondo. Che ci dicono che effettivamente i vaccinati non si ammalano, o non si ammalano gravemente. E questo già dovrebbe bastare, visto che di Covid-19 si può morire.
Perché ci meravigliamo se un vaccinato si ammala? Nessuno ci aveva detto efficacia 100%. 95% vuol dire che 5 persone su 100 si possono ammalare. Ma non andranno in ospedale, e non moriranno.
Quindi se un vaccinato si può ammalare può anche trasmettere il virus. Ebbene sì. È difficile, ma non impossibile. Nel momento in cui un vaccinato incontra un virus, questo entra nel suo organismo che reagisce producendo gli anticorpi che gli impediscono di diffondersi nel suo organismo. Ma in quelle ore in cui il virus è presente nel naso e nella gola del vaccinato che sta producendo gli anticorpi, potrebbe uscirne andando ad infettare qualcun altro. Il vaccino non è una barriera, per quello abbiamo le mascherine.
I virus sono più di noi
Noi siamo un po’ meno di 8 miliardi. I virus Covid-19 nel tampone nasofaringeo di un malato sono circa 1 milione per millilitro, e ognuno di essi si riproduce 100.000 volte in poche ore: quindi da un solo millilitro di secrezione di un individuo infetto si producono 100 miliardi di virus ogni 4-5 ore. Ce n’è abbastanza per infettare tutto il mondo, più di una volta. E abbiamo visto come le mascherine e i disinfettanti nel corso di un anno non abbiano impedito al virus SARS-CoV 2 di spargersi. E più il virus si riproduce, più alto è il rischio che si generino varianti resistenti ai vaccini disponibili. E allora bisognerà ricominciare da capo, con nuovi vaccini. E allora?
Il tallone d’Achille
Per nostra fortuna i virus hanno un tallone d’Achille: non sono in grado di riprodursi da soli, a differenza dei batteri. Senza ammalati in cui proliferare, si estinguono. Non abbiamo altre armi per fermare questo minuscolo invasore. Dobbiamo assolutamente fare in modo che non possa riprodursi. Anche una malattia leggera come un’influenza è una opportunità per proliferare.
Quindi se vogliamo uscire da quest’incubo, dobbiamo fare l’unica cosa in nostro potere per impedirgli di riprodursi: evitare di ospitarlo nelle nostre cellule, anche se non siamo soggetti a rischio. Abbiamo i vaccini che ci faranno evitare almeno il 60% delle infezioni. Ma non è abbastanza. Per evitare il resto dobbiamo tenerci le mascherine, evitare i contatti ravvicinati, lavarci le mani eccetera eccetera. Nessuna delle due cose da sola è sufficiente. Ma se le usiamo entrambe, e se le usiamo tutti, possiamo farcela. Altrimenti non ce ne libereremo. Chi rischia volontariamente di ammalarsi danneggia anche te.
*Biochimico, direttrice del Laboratorio Rischio Agenti Chimici dell’INAIL
Foto di fernando zhiminaicela da Pixabay
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